Omelia (25-09-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento Luca 8,19-21 Dalla Parola del giorno Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica. Come vivere questa Parola? Questa bellissima pagina evangelica che oggi la liturgia ci propone è tutta centrata sul desiderio di fondo, sul pathos originario che dovrebbe muovere ognuno di noi nell' "andare" a trovare Gesù. Il problema capitale è "avvicinare" Gesù, farsi prossimi a Lui ed essere da Lui ricevuti come parenti stretti, consanguinei, famiglia sua. Ma come superare la folla (se non altro di tutti i secoli che ci separano da Lui; delle preoccupazioni che soffocano il desiderio di Lui...), questa folla ingombrante che impedisce l'incontro costringendoci a rimanere "fuori", come estranei non amati? Il Vangelo di oggi, nella sua brevità, offre senza esitazioni la risposta a questo interrogativo. La Parola di Dio, se ascoltata e messa in pratica, mi rende madre e fratello di Gesù: madre perché divento capace di generarLo – annunciarlo al mondo; fratello perché divento come Lui figlio del Padre. Nell'ascolto obbediente alla Parola di Dio si realizza il grande mistero della mia generazione, giorno dopo giorno, a figlio di Dio. Ancora di più: il fine della Parola è di generare un intero popolo di Dio! Questo è il senso della prima lettura di oggi tratta dal libro di Esdra: la ricostruzione del tempio di Gerusalemme è figura del vero Tempio di Dio, il Tempio spirituale che è la Chiesa, e, al suo interno, ogni comunità di fede. La Parola ci edifica Tempio santo di Dio! Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò in dono quello che Gesù mi comanda: "Fora le mie orecchie, Signore, perché ascoltando e mettendo in pratica la tua Parola, possa diventare pietra viva del Tempio santo di Dio". La voce di un monaco del nostro tempo "Ci siamo abituati troppo a sfiorare il Vangelo anziché viverlo: ecco il nostro grande male" Andrea Gasparino |