Omelia (15-08-2020) |
don Lucio D'Abbraccio |
Maria ci aiuti a trovare la giusta strada ogni giorno Il 14 agosto 1941 San Massimiliano Maria Kolbe, mentre languiva nel bunker della fame nel lager di Auschwitz, offrì serenamente il braccio al carnefice per l'iniezione di veleno letale e gli chiese: «Che giorno è?». Aveva infatti perso il conto dei giorni a motivo dell'isolamento in cui l'avevano relegato. Il soldato bruscamente rispose: «È il 14 agosto». San Massimiliano Kolbe, quasi parlando con la propria anima, sorridente esclamò: «Che bello! È la vigilia dell'Assunta: domani farò festa con Lei in Cielo!». San Massimiliano Kolbe aveva sempre presente l'orientamento della vita e non perdeva mai di vista la meta del cammino: per questo motivo non si lasciò schiacciare dal peso terribile di un campo di concentramento ma ne uscì vincitore. Anche noi dobbiamo recuperare questo atteggiamento spirituale: dobbiamo ricordarci che siamo sempre alla vigilia del grande giorno, ossia che siamo sempre sulla soglia radiosa dell'Eternità. Fin dai primi secoli i cristiani hanno percepito che in Maria - colei che aveva generato il Risorto - era prefigurata la meta che attende ogni vivente: la solennità di oggi, dunque, è un richiamo al futuro, è un'anticipazione di ciò che sarà, è il nostro avvenire vissuto in primizia. La chiesa, fin dalle origini, ha custodito questa consolante notizia nella sua memoria di fede. In Oriente la festa della Dormitio Virginis (dormizione della Vergine) è antichissima e si esprime attraverso una iconografia carica di messaggi. La Madonna è rappresentata circondata dagli apostoli come nel giorno di Pentecoste (quasi ad indicare che la comunità dei discepoli deve sempre stringersi attorno a Maria per invocare il dono dello Spirito Santo), mentre Gesù tiene tra le sue braccia una «bambina»: quella «bambina» è Maria Vergine diventata «piccola» per il Regno dei cieli e condotta dal Signore alla festa dei redenti dal suo sangue: Sangue ricevuto nel grembo di Maria! San Giovanni apostolo, autore dell'Apocalisse, l'ha contemplata come donna vestita di sole, coronata dalle dodici stelle delle tribù di Israele, partoriente il Messia (cf Ap 12, 1-2), ma anche come madre della discendenza di Gesù, la chiesa (cf Ap 12, 17). Pertanto Maria, colei che è stata assunta in cielo in anima e corpo, colei che è stata definita «beata» da sua cugina Elisabetta, resta Madre per sempre, rivolta verso la terra, attenta alle sofferenze degli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, presente al loro pellegrinare sovente incerto. Il Sommo Pontefice papa Pio XII, durante l'Anno Santo del 1950, nella qualità d'interprete autorevole della «traditio fidei» ha dichiarato che questa notizia custodita nella memoria del popolo di Dio è una notizia autentica: essa viene dalle origini apostoliche, viene dal fatto veramente accaduto e tramandato. Ma perché la Beata Vergine Maria è stata assunta in cielo in anima e corpo? Perché Dio ha voluto questo ulteriore «segno»? Certamente noi possiamo soltanto balbettare qualche ragione: le «ragioni di Dio», infatti, ci superano infinitamente. Però è lecito, anzi è doveroso riflettere sulle verità di fede, affinché ci illuminino e ci nutrano l'anima. A me sembra che l'Assunzione di Maria al cielo sottolinei il profondo legame che esiste tra il Figlio e la Madre: Gesù ha ricevuto il suo corpo da Maria e Maria ha fatto accanto al Figlio tutto il cammino della fede fino ad essergli vicina nella «grande ora», l'«ora della Croce». Nel Prefazio, inoltre, leggiamo: «Oggi la Vergine Maria, madre di Cristo, [...] è stata assunta nella gloria del cielo. [...] Tu non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita». Ebbene, ringraziamo, in questo giorno di festa, il Signore per il dono della Madre e sempre affidiamo tutta la nostra vita a questa Madre, che non è lontana da nessuno di noi. Che Maria, regina del cielo e della terra, ci aiuti a tenere sempre fisso lo sguardo verso Cristo Gesù suo Figlio, nostra unica salvezza, e ci aiuti a trovare la giusta strada ogni giorno. Amen. |