Omelia (17-08-2020) |
don Giampaolo Centofanti |
Gesù vede nel cuore del giovane tanti semi di grazia che hanno solo bisogno di maturare. Il giovane lo interroga su ciò che deve fare di buono perché germinalmente intuisce in Lui la bontà divina. Il ragazzo pensa di dover "fare" qualcosa per "avere" la vita eterna. E pensa di essere lui stesso a fare. Il Figlio dell'uomo accompagna il suo cammino con gradualità. Prima lo conferma sulle cose belle che già vive sottolineando solo alcuni comandamenti. Ma quella persona ha una chiamata profonda che prende a muovergli il cuore. Se vuoi essere perfetto risponde Cristo, continuando dunque ad apprezzare ciò che l'interlocutore già ha maturato. Notiamo che solo la sequela totale di Dio può, nelle parole di Gesù, orientare a lasciare ogni bene ai poveri. Non a caso il Redentore non gli ricorda subito il primo comandamento. Il Maestro sa che quella crisi del giovane è di crescita. È una grazia sperimentare di non poter vivere un tale cammino con le proprie forze. E dunque è per il dono di Dio, non per merito proprio, che già vive alcuni comandamenti. Nasce il bisogno di invocare l'aiuto del Signore, di venire portato in una vita, non di fare cose per ottenerne altre. |