Omelia (24-08-2020) |
don Giampaolo Centofanti |
Colui del quale hanno scritto Mosè e i profeti. Difficile riconoscere Gesù, anche il suo nuovo venire, se non si riceve il dono dell'apertura alla profezia. In una legge senza profezia tutto è inquadrato senza approfondimento, anche oggi nonostante Gesù abbia detto che lo Spirito ci condurrà alla verità tutta intera. Mentalità, ruoli, competenze, ogni cosa ingabbiata e preprogrammata. Invece nelle Scritture vediamo che Dio si manifesta nelle persone, nelle situazioni, meno previste. Ma l'inizio della profezia è il dono della sincerità e la sua accoglienza. Gesù dicendo a Natanaele di averlo visto sotto il fico gli manifesta che è in Lui che Natanaele è senza falsità. Rovescia dunque la domanda del futuro apostolo (= Bartolomeo): questi non potrebbe conoscersi senza Gesù. È in Lui che si aprono i cieli e l'uomo può trovare Dio, se stesso, il mondo. |