Omelia (06-10-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: 'Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome'. Egli disse: 'Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore: Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli". Come vivere questa Parola? I discepoli, che Gesù aveva mandato ad evangelizzare, ritornano "pieni di gioia" perché hanno constatato la forza di Gesù nel cui nome essi hanno sottomesso i demoni. Il Signore conferma l'autenticità di questa loro vittoria sul male con la forte immagine del fulmine che cade e si schianta a terra. Ed è molto consolante il suo rassicurarli circa un potere che, dato a quel tempo, vale anche oggi. Certo, si tratta di essere però veri discepoli del Cristo, quindi anzitutto suoi imitatori nell'amare il Padre e nel cercare l'avvento del Regno, amando i fratelli. E' il "potere di camminare sopra serpenti e scorpioni, sopra ogni forza del nemico", il potere perciò di un umile certezza sempre rasserenante: il male non può in definitiva avere la meglio. A un patto però: che non lo affrontiamo mai da soli e presumendo incoscienti, di debellarlo, ma l'affrontiamo insieme col Signore, nel suo nome e quindi solo per la sua gloria e perché dilaghi giustizia, amore e pace intorno a noi. E' questo modo d'essere che, nel pensiero di Gesù, è già per noi ragione di grande gioia, perché è promessa e inizio dell'unica vita eternamente felice con Lui in cielo. Nella mia oasi contemplativa ascolto più e più volte queste rassicuranti parole di Gesù; le lascio penetrarmi a livelli profondi dove si annidano, spesso, paure e pessimismi. Verbalizzerò, adattando, le parole del salmo responsoriale: "Rendimi umile e povero nel cuore, Signore, perché io mi ravvivi e possa rallegrarmi nella certezza che tu mi ascolti sempre e con te mi rendi vittorioso del male". La voce di un monaco del monte Athos "Lo splendore dei santi è la nostra comune eredità, la loro gloria è la nostra gioia. All'interno di tale gioia, e con la speranza di partecipare "più chiaramente" alla luce del volto del Signore, proseguiamo il nostro cammino verso la Gerusalemme celeste, celebrando senza posa la festa della nostra trasfigurazione nella nube luminosa del nostro cuore". Emiliano di Sìmonos Petra |