Omelia (02-10-2003) |
Paolo Curtaz |
Commento su Matteo 18,1-5.10 Sì sì, esistono gli angeli custodi, eccomi! Come per gli arcangeli, togliere gli angeli dalla Scrittura, purificarla da tutte quelle pagine che a noi uomini maturi e smaliziati fanno sorridere significherebbe tradire pesantemente la logica di Dio. Come già vi ho detto, ribadisco: non ho nessun problema al credere che esista una dimensione nello spirito che mi supera e che non riesco a capire o contenere. Esistono e ci sono messi accanto per proteggerci, aiutarci, stimolarci, scuoterci. Amo pensare agli angeli custodi come a spiriti con personalità e caratteri diversi e - spero - meno zuccherosi delle improbabili rappresentazioni di fine '800. Il problema di fondo è che restano disoccupati, il più delle volte perché non solo non rivolgiamo mai loro la parola, ma neppure ci passa per la testa di prestare loro attenzione... Scherzo sempre quando incontro qualcuno scampato ad un incidente e gli dico: "So che il tuo angelo custode è in ospedale in prognosi riservata!" Vi svelo un segreto da prete: quando devo incontrare delle persone o affrontare situazioni difficili do un colpo al mio angelo che si metta in contatto con l'angelo della persona che sto per incontrare; funziona; garantito: provateci! Gli angeli, tuoi amici, ci sono dati Signore per camminare sulle strade del Regno con maggiore sicurezza. Converti i nostri cuori alla loro e alla tua presenza, Signore, e aiutaci a non ostacolare la loro opera in noi! |