Omelia (08-10-2003)
Paolo Curtaz


Insegnaci a pregare: è la prima delle preghiere che scaturisce dal cuore degli apostoli che restano profondamente affascinati dalla preghiera di Gesù. Gesù ha pregato, e tanto, e restiamo stupiti dalla sua attitudine al colloquio con Dio... A leggere il vangelo scopriamo che ogni azione importante di Gesù, dal Battesimo alla trasfigurazione, dal dialogo con Pietro alla scelta dei dodici, è fecondato da lunghe notti di preghiera. E questo ci stupisce, ci scuote: che bisogno aveva Gesù di pregare? Certo, se la preghiera è una specie di lista della spesa con le richieste che rivolgiamo a Dio, nessuno. Ma se la preghiera è – invece – quale è veramente il dialogo di intimità con Dio, l'ascolto della sua Parola e la meditazione, Gesù aveva una capacità enorme di preghiera che rimpiangiamo. Gli apsotoli erano, come ogni ebreo, uomini di preghiera: probabilmente frequentavano la sinagoga e il tempio, compivano le benedizioni rituali e rispettavano lo shabbat. Ma Gesù prega con u'n intimità ed una verità che li stupisce e li converte... Gesù insegna a pregare rivolgendosi ad un Padre, gli chiediamo che tutti riconoscano la santità del suo regno e del suo nome, che non siamo travolti dai problemi della quotidianità, che diventiamo testimoni del perdono dato e ricevuto e di sopportare la tentazione, la parte oscura che ci allontana da noi stessi e da Dio...

Rabbì, insegnaci a pregare, come Giovanni ha fatto con i suoi discepoli.