Omelia (01-11-2020) |
don Roberto Rossi |
Giornata di paradiso: la moltitudine immensa dei beati e dei santi Il 10 ottobre scorso ho avuto la possibilità, assieme ad un bel gruppo di parrocchiani, di vivere ad Assisi una giornata di paradiso. È stato proclamato beato un ragazzo dal cuore d'oro, dalla fede limpida, da una gioia di vivere tutta particolare: Carlo Acutis. Giornata di paradiso il giorno dei Santi dove pensiamo a tutti coloro, beati e santi, figli e figlie di Dio, che vivono la loro vita in pienezza, nella beatitudine dei cieli. Quando il veggente dell'apocalisse tenta di descrivere i santi e beati nella comunione e nell'amore del Padre e della Trinità santa, scrive così: "Ecco una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi e cantavano a gran voce: la salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono e all'agnello". La moltitudine immensa, nella luce, nell'amore, nello splendore della vita di Dio. Un maestro di vita spirituale ha sottolineato questo aspetto: quando noi diciamo vita eterna, non è una vita in una noia che non finisce più, ma è la vita dell'Eterno: Dio, l'Eterno e noi viventi con Lui e in Lui. Tutto questo nella grazia della salvezza che ci ha donato in Cristo Gesù, l'agnello di Dio. Molte sono le rappresentazioni della gloria dei santi, attorno a Cristo Signore, tante le rappresentazioni del giudizio finale. Anche qui, nella nostra chiesa è stata realizzata una grande opera scultorea in ceramica: È chiamata la cappella dei santi. Al centro il Cristo, figlio di Dio Salvatore e attorno a lui i redenti, anime belle e sante. Non potendo esprimere la moltitudine, sono stati rappresentati: al centro Gesù Cristo. Da sinistra verso destra: I patroni: S. Caterina da Siena, S. Francesco d'Assisi, S.Benedetto; due santi della cultura e della teologia: S. Agostino e S.Tommaso d'Acquino; due santi popolari: S. Rita da Cascia e S. Antonio di Padova; i familiari di Gesù: S. Giuseppe, Maria Ss., S. Giovanni Battista; segue la Chiesa universale: Paolo, Pietro, Giovanni; gli evangelizzatori della Romagna: S. Apollinare, S. Pier Crisologo, S. Pier Damiano, S.Romualdo; poi i santi forlivesi: S. Pellegrino, S. Mercuriale, S. Valeriano, con la Madonna del Fuoco, la chiesa di S. Mercuriale e la Rocca; infine sono raffigurati i forlivesi: don Pippo e Benedetta Bianchi Porro. Ora sono aggiunti i quadri di p. Pio, Giovanni Paolo II, Giovanni XXIII, Madre Teresa di Calcutta, Benedetta Bianchi Porro e Carlo Acutis.Nella gloria dei Santi in cielo si realizza il Vangelo delle beatitudini, in quelle parole uniche che sa pronunciare Cristo: "rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli". Voi poveri, voi sofferenti, miti, misericordiosi, operatori di pace, affamati e assetati di giustizia, perseguitati e testimoni... Rallegratevi ed esultate! Questi sono i santi che veneriamo e preghiamo, ma è importante pensare a tutte le persone buone che vivono nell'amore di Dio e del prossimo, nello svolgere le azioni della vita di ogni giorno... Papa Francesco ci aiuta a chiamarli e a sentirli come i santi della porta accanto. "I Santi: non pensiamo solo a quelli già beatificati o canonizzati. Lo Spirito Santo riversa santità dappertutto nel santo popolo fedele di Dio, perché «Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità». Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa sulla terra. Questa è tante volte la santità "della porta accanto", di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio. Lasciamoci stimolare dai segni di santità che il Signore ci presenta attraverso i più umili membri del popolo di Dio"(papa Francesco, Gaudete et exultate)Ma c'è un'altra cosa molto importante: la santità non è soltanto di alcuni, la santità è la vocazione di tutti noi. Dice l'apostolo Paolo: "Questa è la vostra vocazione, questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione".Santi non per qualche cosa di particolare nostro, ma santi perché Dio ci ha santificato, ci santifica ogni momento, ci dà la luce, la forza, la grazia dello spirito Santo per poter vivere il pentimento dei nostri peccati e lasciarci abbracciare dalla misericordia del Signore e per portare molti frutti di bontà, per la gloria di Dio e per il bene di tanti fratelli e sorelle, specialmente di quelli maggiormente bisognosi di amore. |