Omelia (24-11-2003)
Paolo Curtaz


La vedova offre a Dio il necessario che ha per vivere, non il superfluo. La fede di questa donna, fede popolare, semplice, fede che si traduce nel gesto all'apparenza insignificante, è colto dal signore Gesù come il più bel dono al tesoro del Tempio. Donare è difficile, donare bene quasi impossibile. Questa donna è libera nella sua devozione e nella sua semplicità, non si ferma davanti all'uso che del denaro veniva fatto (discorso che sento tirare in ballo per giustificare la nostra allergia al dono), non si scandalizza delle belle pietre che adornano il rifatto tempio, né invoca presunti soldi dei Sommi Sacerdoti (tra l'altro la storia ci dice che la gestione del tempio era piuttosto discutibile...).No, Gesù guarda il cuore di questo dono di pochi Euro, dono dell'essenziale, dono sofferto e meditato. Costa fatica donare, lo so, ma Dio vede. E tu, amico, cosa sei disposto a donare oggi al Maestro? Del tempo? Un sorriso? Un perdono? Dai dell'essenziale, del tuo, del "dentro perché il Signore lo prenda e lo faccia lievitare, e lo faccia trasfigurare. E state attenti, se sfidiamo Dio in egenrosità, credetmi, è sempre ilo Signore a vincere!

Come la vedova della parabola, anche noi oggi gettiamo la nostra giornata nel tuo cuore, tesoro prezioso, Signore Gesù, perché tu apprezzi i figli che imitano la tua generosità, Signore Re della nostra vita.