Omelia (30-11-2003) |
Paolo Curtaz |
Inizia l'avvento: quattro settimane in preparazione all'incontro del Natale. Natale richiama candore, dolcezza, buoni propositi. E oggi la Parola ci prepara a questa melassa con un elenco inquietante di disgrazie! Gesù dice: ci saranno segni, turbamenti, paura, guerre... oggi direbbe: tensione in Medio-Oriente, paura per le biotecnologie impazzite, il terrorismo... Elenco quotidiano di eventi difficili, rosario infinito di realtà tragiche, Treccani delle lamentazioni di ognuno di noi. Bello partire dalla realtà, vero? Gesù non è quel Dio risolvimi-i-problemi che alle volte crediamo: è cosciente di ciò che ci spaventa, della situazione di fatica e di fragilità in cui siamo immersi...La fede è tutto fuorché oppio dei popoli, negazione della realtà, fuga dallo stress. No: per accogliere Dio nel Natale occorre anzitutto essere realisti: la vita può far paura, dice Gesù.Ma voi alzatevi e levate il capo. Voi discepoli, voi che seguite la via, voi figli della luce, voi cristiani che volete prendere sul serio la Parola. Voi, sì, potete sperare; per voi tutto questo ha un altro senso. Prendere coscienza della fatica e della fragilità della vita, sembra dire Gesù, vi porta ad alzarvi. Inizia l'avvento, Signore, la capacità di leggere al tempo che viviamo in una chiave di fede. Sostieni le nostre comunità, Signore, nell'attesa del tuo ritorno in mezzo a noi... |