Omelia (08-12-2020)
don Michele Cerutti
Commento su Luca 1,26-38

La solennità dell'Immacolata ha la capacità di congiungere l'attesa messianica con il ritorno glorioso di Cristo per questo si inserisce bene nel contesto che stiamo vivendo in questo periodo che è l'Avvento.

Festa che risale all'XI secolo, ma che diviene solenne dal 1854, quando Pio IX proclama il dogma dell'Immacolata. Per darne pienezza di valore la Madonna a Lourdes, nel 1858, alla piccola Bernardette, pressata dal parroco, perché la donna che le appariva presentasse le sue generalità, dirà: Io sono l'Immacolata Concezione. Questa definizione smuoverà quel prete diffidente a riconoscere quelle apparizioni.

Cosa vuol dire che la Vergine Maria è Immacolata? Vuol dire che, pur essendo stata concepita dai suoi genitori, così come veniamo concepiti tutti noi, la Madonna non è mai stata toccata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Ad Ella viene affidato un compito importante concepire il Verbo incarnato e quindi portare con sé, nel Suo Grembo, il Dio fattosi uomo; e dare al Verbo incarnato la natura umana. In Gesù vi è la natura ipostatica (termine complesso che sta a significare che Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo, nell'unico soggetto che è divino).

Non si può pensare che Dio, somma perfezione e somma purezza, possa aver ricevuto la natura umana da una creatura toccata, anche se brevemente, dal peccato e, quindi, in quanto tale, soggetta in qualche modo all'azione del Maligno.

In un secolo, come il XIX, caratterizzato dal razionalismo positivista e quindi dalla ricerca di un qualsiasi fondamento scientifico, la Vergine Maria viene presentata come modello di creatura perfetta a cui guardare.

Cosa dice a noi oggi questo dogma?

Ci parla della ricchezza di una fede che trova in Maria il fondamento. Una spiritualità che non poggia sulla Vergine rimane povera perché in Lei troviamo la via sicura per andare a Gesù. La grandezza della Madonna sta, più ancora che aver dato al mondo il Figlio di Dio, nella sua docilità al progetto del Padre esprimendo il fiat nell'annunciazione e poi rinnovandola ogni giorno dietro a Gesù stesso anche quando questo gli è costato fatica.

Consapevolezza di tutto questo lo ha compreso nel Tempio quando Simeone le profetizza: Anche a te una spada trafiggerà l'anima. Lo ha sperimentato poi nell'esilio in Egitto per fuggire al perfido Erode, nel Tempio ancora quando ritroverà il ragazzo in mezzo ai dottori e Gesù stesso dirà: "Non sapete che debbo occuparmi delle cose del Padre mio?". Lo comprende a Cana quando Gesù lo rimanda all'ora più importante, quello della Croce: "Che ho da fare con te o donna? non è giunta ancora la mia ora".

Lei, tuttavia, rimane il modello a cui la Scrittura ci rimanda. La cugina Elisabetta, nell'icona della Visitazione, lo esprime bene: "Beata colei che ha creduto all'adempimento delle parole del Signore".

Gesù stesso la indica come modello. A quella donna che nella folla afferma: "Beato il grembo che ti ha allattato?" Gesù mette in evidenza di Maria la sua vera beatitudine il mettersi all'ascolto della Parola. Davanti alle tante prove la Vergine continua a cantare il suo: fiat. E' una creatura che cammina come noi ed è stata traversata dalla difficoltà di comprendere il disegno di Dio.

All'annunciazione si domanda come può compiersi un progetto così importante perché non conosce uomo e al Tempio si rivolge a Gesù mettendo in evidenza l'affanno nel ricercarlo. Sempre però è riuscita ad affidarsi. Gesù le affida un compito importante, nel momento della Croce, la custodia del discepolo Giovanni e quindi di tutti noi.

L'Immacolata Concezione ci parla poi della purezza. Sembra tramontare nel mondo di oggi questo aspetto, ma questa festa ci riporta anche questo aspetto. Attraverso anche il corpo Dio compie la sua azione creatrice. La banalizzazione della corporeità nei mezzi di comunicazione e quindi poi nella concretezza del vivere è oggi un aspetto che bisogna considerare.

Guardare alla Vergine Maria nel dogma dell'Immacolata concezione ci rimanda anche a questo aspetto non trascurabile. La corporeità non va considerato un tabù, ma va rispettata perché il corpo è Tempio di Dio e ne siamo responsabili. La Madonna ha vissuto con questa responsabilità aiutato anche dallo sposo Giuseppe a scoprire, anche nella fatica, della responsabilità di un dono che è stato consegnato da Dio.

Riscopriamo allora in questo tempo con insistenza la preghiera mariana nelle difficoltà della vita ella rimane l'ancora che ci salva.