Omelia (04-12-2003)
Paolo Curtaz


La casa costruita sulla roccia sfida il tempo e le tempeste. Lo so, abito in montagna, lo vedo tutti i giorni, è ovvio. Ma allora perché ci ostiniamo a costruire le nostre certezze sulle sabbie mobili del "si dice", "così pensa la gente", "si è sempre fatto così"? Vedo che le nostre fragili comunità cristiane, fragili perché composte da uomini fragili, cioè noi, danno più retta alle tante parole che ci circondano, alle opinioni, alle grida, ai mormorii che all'unica Parola che ci salva. Mettiamoci alla prova: quando abbiamo affrontato l'ultima difficoltà, su cosa abbiamo investito? A chi abbiamo dato retta? Ci è venuto in mente di vivere la Parola che abbiamo appena letto domenica scorsa? Davvero la Bibbia è per noi strumento di lettura della realtà, ispiratrice delle nostre scelte? Gesù è schietto e diretto e ci chiede di fidarci: una vita costruita a partire dalla Parola di Dio non è una vita semplificata o fortunata, è una vita solida. Questa parola, oggi, illumini le nostre scelte: conosciamola, questa parola, frequentiamola, amiamola, meditiamola.

La tua parola sia lampada ai miei passi e luce sul mio cammino, Signore, sia il faro che orienta le mie scelte, oggi, incontro alla tua volontà di bene, perché la casa della mia vita sia costruita sulla roccia sicura. Marana thà, vieni Signore Gesù!