Omelia (06-12-2003) |
Paolo Curtaz |
Chi conduce la mia vita? Chi è il mio pastore? Tutti ne abbiamo uno, anche se non lo ammettiamo. No, non credo che siamo davvero liberi, ma che – piuttosto – le nostre scelte, le nostre decisioni siano giudate da uno o più pastori. Forse pastore della mia vita è il mio carattere, il mio dire: "io sono fatto così, prendetemi per quello che sono", forse pastore della mia vita è la mia educazione, ciò che credo dover fare per essere una buona madre, un buon marito, un buon prete, forse pastore della mia vita è il mio appetito, le mie passioni, o anche l'ultime opinione del tuttologo di moda. Tutti abbiamo un pastore, l'importante è scegliere quello giusto, puntare sul pastore "buono", quello, cioè a cui interesso davvero, che non mi ama per interesse o per comodità. Gesù è venuto per dirci che a Dio stiamo davvero a cuore, che egli davvero ci ama, che egli davvero ha compassione per noi, che davvero sa dove condurci, che è disposto a morire (e così drammaticamente accadrà) pur di svelarci il suo amore sincero e schietto. Fate un buon affare, datemi retta, investite nel Signore Gesù, ne vale la pena. Ti scelgo oggi, Signore, come pastore della mia vita, come Maestro della mia giornata: tu ci tieni a me, ti importa della mia felicità, hai dato la vita per me. Lode a te, Signore, Marana tha, Vieni Signore Gesù! |