Omelia (08-12-2003)
Paolo Curtaz


Ci sono dei personaggi chiave all'interno del nostro cammino di fede e – tra questi - Maria è il modello di ogni cristiano. Maria emerge dai racconti di Luca e degli altri evangelisti come una ragazza di grande equilibrio, con un'esperienza di vita che assomiglia alla nostra. Dicevamo, domenica scorsa, della necessità di svegliarci, del grosso rischio che corriamo di vivere un po' "addormentati", fuori dalla vera vita; tutti indaffarati a trovare degli spazi per riposarci, dimenticando l'essenziale. Anche Maria, giovane credente, si ritrova nel tran-tran famigliare: lavoro (che per l'epoca era casalingo), amicizie, tempo libero... Ed è in questo contesto che avviene l'inaudito: a Maria viene chiesto di diventare la porta d'ingresso di Dio nel mondo. Facile, no? E se fosse successo a noi, se Dio ci avesse detto: "Senti, ho bisogno di una mano per salvare il mondo", cosa avremmo risposto?. Maria tentenna, fatica: come è possibile tutto questo? Ma l'angelo le ricorda che non bisogna mettere ostacoli a Dio: lui sa quello che fa! E Maria crede. Si resta attoniti, increduli, stupiti dalla semplicità di questa risposta: "eccomi". Quante conseguenze avrà questa disponibilità! Che razza di radicale cambiamento porterà questo "sì " a Maria! Problemi con la sua situazione famigliare, con un fidanzato che si vede Dio come concorrente in amore... Problemi con questo bambino che dovrà essere continuamente guardato come un Mistero... Problemi con questo Rabbì tutto preso nell'annuncio che si dimenticherà della propria famiglia per aprirsi ad una famiglia più ampia... Sofferenza nel vedere un figlio innocente condannato a morte... Maria si fida, crede nel Dio dell'impossibile.

Maria ci viene donata, o Dio, come sorella, per imparare da lei a credere nelle parole del Dio dell'impossibile. Maranatha, vieni Signore Gesù!