Omelia (09-12-2003)
Paolo Curtaz
Commento su Matteo 18,12-14

Non so che farci, ma dal vangelo emerge chiaramente che a Dio non appassionano tanto i cosidetti "bravi ragazzi", sembra proprio che a lui il recinto dell'ovile vada tanto stretto. E questo smonta certe nostre costruzioni, certi "distinguo" che in nome ella presunta misericordia considerano gli altri dei poveracci, una nostra insopprimibile tendenza a dividere il mondo in "Noi" e "gli altri". Animo, pecore nel recinto, niente invidie, niente mormorazioni, ma gioite di questo pastore che va a cercare la centesima sorella smarrita. Animo, fratelli che siete sempre stati giudicati, che sentite un moto di stizza per quelli buoni, che patite il fatto di essere stati considerati perduti e perdenti: il Signore vi viene a cercare, non giudica, né tantomeno rimprovera. Egli ama, poiché è l'amore e vede nel profondo, là dove gli altri non riescono neppure a immaginare egli agisce e compie, opera e converte, Animo pecore, abbiamo un buon Pastore che ci conduce sulle strade della vita. La nostra giornata diventa luce, diventa serena quotidianità, spazio interiore che prende coscienza della grandezza del cuore di Dio...

Vieni a cercarmi, Signore, nelle strade in cui smarrisco la serenità, vieni a cercarmi, pastore buono, e conducimi a casa, ne ho tanta nostalgia. Marana tha, vieni Signore Gesù!