Omelia (14-12-2003)
Paolo Curtaz


La gente è turbata: Giovanni è un uomo buono, mostra loro una strada semplice, dà loro retta... che sia lui il Messia? Ed ecco la notizia: arriva uno più forte che battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Arriva il Cristo, è lui la risposta al cosa dovete fare, è lui colui che brucia dentro, che dà forza. Giovanni ancora non lo conosce eppure il suo cuore pulsa di gioia. Si sente quanto è affascinato da colui che annuncia, quanto ne è turbato, quanto lo desideri.Già: la gioia. Il tema di oggi è proprio la gioia. Curiosamente (e drammaticamente) pensare al Vangelo non dà gioia. I giovani che incontro declinano la parola "fede" con "noia, dovere, obbligo, Dio rompiscatole..." come mai? Forse hanno visto le nostre facce all'uscita di Messa! E si sono detti: "e questi sono coloro che hanno incontrato il risorto?" Ah! Di quanta conversione abbiamo bisogno! Giovanni ha già il cuore colmo di gioia anche se ancora aspetta, anche se ancora non vede. Ma già gioisce. L'annuncio che vi faccio, la "buona novella" in mezzo a tante orribili notizie che ci raggiunge è proprio questa: Dio ti ama e te lo dimostra in Gesù Cristo. Accogliere Gesù è avere il cuore pieno di gioia. La fede cristiana è anzitutto gioia. Non gioia semplice, sciocca, ingenua: la gioia cristiana sia una tristezza superata, è una gioia conquistata a caro prezzo...

"Cosa dobbiamo fare?" Anche noi, Signore, come la folla chiediamo luce e insegnamento a chi ci conduce verso di te, ai tanti profeti del nostro tempo che ci invitano alla gioia e all'accoglienza. Maranatha, vieni Signore Gesù!