Omelia (15-12-2003) |
Paolo Curtaz |
Ad un atteggiamento altezzoso e indisponente Dio risponde col silenzio. Poco gli importa delle sottili distinzioni e dei colpi di fioretto teologici dei suoi vicini. Chi ha autorità resta spiazzato se qualcuno, pur non avendone è amato e rispettato. Gesù non ha nessun titolo per parlare, vero, verissimo: non ha studiato, è un falegname, la sua casa è Nazareth, ai confini dell'impero, distante dalla capitale Gerusalemme, non ha frequentato grandi Yeshivà, né frequentati i grandi rabbini del suo tempo. Eppure la gente lo ama e lo rispetta e ne ammira l'autorevolezza. Gesù è credibile perché parla di cose che vive, non deve difendere dei privilegi, egli è autentico in ciò che fa', in ciò che dice. Alle volte restiamo attoniti e confusi dalle voci di chi ci sta intorno: voci solo all'apparenza autorevoli ma che, alla resa dei conti, risultano illusorie, siamo stanchi dei troppi tuttologi e opinionisti che si vantano delle proprie idee e alzano la voce. Sì, amico, solo Gesù ha autorevolezza nel suo parlare, solo lui può dirci cose su Dio che nessuno, mai, avrebbe potuto immaginare. Smontiamo le nostre false sicurezze, smettiamola di pensare di essere i dominatori dell'universo: Dio non guarda il cuore altezzoso e superbo ma volge lo sguardo su chi ha un cuore in ricerca, un cuore che sperimenta il proprio limite e che perciò sa elemosinare. La tua Parola autorevole, Maestro Gesù, continua ad insegnarci a vivere, dopo duemila anni. Abbiamo bisogno di luce, Signore, in questi tempi confusi, abbiamo bisogno di certezza e tu solo ce le puoi dare: Vieni Signore Gesù, Marana tha! |