Omelia (25-12-2020)
don Roberto Seregni
È nato

È nato. Dio è entrato nella storia, l'Eterno abita il tempo, la luce sbaraglia le tenebre. Dio si è impastato in tutto e per tutto nella nostra carne, l'ha assunta, l'ha trasfigurata, l'ha abitata come la dimora più preziosa. Si compie l'attesa: l'atteso si svela nella forma piú inattesa: in un bimbo paffuto e infreddolito stretto al seno della giovane Maria. In quel cucciolo di messia si svela in pienezza la follia d'amore di Dio.
Oggi è il giorno dello stupore, della gratitudine e della speranza.
Oggi è il giorno in cui anche tu puoi rinascere insieme a Lui. Se vuoi, oggi è il giorno in cui Dio prende dimora in te, nella tua carne, nella tua storia; è il giorno in cui Dio - con il tuo permesso - si intrufola in tutti gli angoli più bui della tua persona e li riempie con la sua luce; è il giorno in cui deporre le armi e stare a mani vuote per accogliere l'Emmanuel, il Dio con noi.

Nei giorni scorsi mi sono fermato varie volte in preghiera davanti al piccolo presepe della cappella della casa parrocchiale. Osservavo la culla vuota. Forse è un pensiero un po' eretico, ma mi piacerebbe che quella culla rimanesse vuota. Mi piacerebbe che Gesù, quest'anno, nascesse negli ospedali, tra i dottori e gli infermieri che rischiano la loro vita per soccorrere i pazienti; tra chi ricerca per produrre un vaccino e tra chi muore senza che nessuno lo tenga stretto per la mano; tra chi ha perso una persona amata e passerà il Natale con vuoto incolmabile nel cuore; tra gli anziani delle residenze e tra tutti coloro che se ne prendono cura; tra i contadini, i minatori e le popolazioni indigene dell'Amazonia che non possono accedere a nessun ospedale; tra chi scappa dalla sua terra e si imbarca in un viaggio alla ricerca della dignità; tra i maestri e i professori che danno anima e corpo per i loro alunni; tra i volontari che regaleranno il loro tempo per stare vicino a chi non ha nessuno.

Auguri, cari amici.
Lui è in mezzo a noi.
Lui è il Dio con noi.

don Roberto