Omelia (01-01-2021) |
padre Gian Franco Scarpitta |
Amore materno per lui e anche per noi Dopo la giacenza di Gesù nella culla improvvisata della grotta, accudito da due genitori umili e zelanti, adesso lo sguardo liturgico si volge particolarmente su colei che da poco ha messo alla luce questo bambino, reduce da un trascorso di gravidanza costellato da prove e difficoltà e consapevole che le lotte e le inquietitudini si protrarranno ancora a lungo. Maria infatti sapeva benissimo sin dall'inizio che la sua maternità straordinaria avrebbe comportato patimenti, imprevisti, negatività e adesso medita in cuor suo che non sarà dispensata in futuro dal dolore di vederlo sbiancare sulla croce. Ciononostante è consolata e motivata sia dal fatto che il suo Gesù sarà protagonista anche di eventi prodigiosi per i quali si sente sospinta a perseverare con fiducia, sia dal privilegio stesso di essere stata scelta come Madre del Bambino Divino. Maria sa benissimo cioè che colui che è fuoriuscito dal suo grembo è il Figlio di Dio che aveva deliberato sin dal principio di assumere natura umana, come era stato promesso e preannunciato dai profeti, e questo la rende ancora più convita e disinvolta nella sua missione di Madre, essendo la sua una maternità del tutto speciale, estesa a tutto il genere umano e perfino a Dio stesso! Una donna, vergine, madre di un Bambino che pur essendo uomo non cessa di essere Dio non può che essere definita infatti Madre di Dio. E' un appellativo che Maria si era già sentita proclamare da parte di Elisabetta al momento della sua visita ("A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me? Lc 1, 48) e di cui vede adesso la concretizzazione nell'evento del parto. Madre di Dio in quanto generatrice di quel Dio che, Verbo preesistente fin dall'eternità, adesso si fa uomo assumendo da lei la carne. Se Gesù è vero Dio e vero uomo una volta venuto nella carne da lei, Maria non può che essere Madre di Dio. Figlia di Dio e sua Madre allo stesso tempo, per un ennesimo mistero di cui solo lo stesso Signore è capace. Tutto questo ha come conseguenza che Maria è anche Madre della Chiesa, Madre nostra e di tutti gli uomini. Infatti, se "tutti quanti siamo uno in Cristo Gesù e di lui ci siamo rivestiti nel battesimo (Gal 3, 27 - 28) ciò vuol dire che in Cristo siamo tutti fratelli, uniti in un unico vincolo di comunione e solidarietà; ecco che allora Maria è automaticamente anche Madre nostra. Noi siamo partecipi di questa maternità divina, ne siamo coinvolti e beneficiamo della stessa premura e sollecitudine materna, la quale a sua volta ci rende più consapevoli di essere figli di Dio. Figli nel Figlio di Dio e sotto il manto di una Madre comune. E del resto questo risponde a un criterio e a un profondo rigore di logica: se nella persona di Gesù Cristo Dio ci ha donato un riferimento visibile definitivo, un criterio valido in termini di concretezza perché a lui guardessimo per conseguire la via, la verità e la vita (Gv 14, 6), non poteva che darci un amore concreto, effettivo e completo nella figura di una Madre terrena. L'amore di Dio palesato in Cristo era già sufficiente e convincente ed esso solo bastava ad indicarci la misericordia del Padre, ma Dio non fa mai nulla di incompleto e di impreciso e di conseguenza ha provveduto per noi anche con l'amore concreto di una Mamma come Maria. Le attenzioni di una figura femminile, soprattutto della propria madre, sono incoraggianti e incutono maggiore sicurezza, rafforzando e rincuorando soprattutto chi è esitante e indeciso. L'amore di una mamma non può mai mancare nella crescita e nella vita di un giovane e sebbene il padre sia una figura esaltante e determinante nella nostra vita, quella di una mamma è espressione di amore gratuito e spontaneo. Per questo l'amore di Dio, pur essendo in se stesso completo e definito, ha voluto essere ancora più consistente in una Madre terrena. A rafforzare queste considerazioni può essere di aiuto un pensiero di Pavel Evdokimov: "Un mondo fondamentalmente maschile, nel quale la donna non ha alcuna funzione, è sempre più un mondo senza Dio, perché senza madre Dio non può nascervi." L'elemento femminile è la componente efficace con cui Dio determina l'amore risolutivo per l'uomo, così come alle origini quello di Eva è stato elemento complementare affinché l'uomo rovinasse se stesso; in Maria vi è quindi il tutto dell'amore materno di Dio nei nostri confronti. Tale amore materno per noi, non poteva non essere amore materno per lui. Ci avvaliamo della maternità divina di Maria all'inizio di questo anno 2021, nel quale speriamo di poter dimenticare al più presto il magone di eventi recentissimi assillanti e distruttivi, nella speranza di poter guardare avanti nella prospettiva di un futuro più promettente. Chiediamo alla Madre di Dio che ci ottenga di intraprendere un nuovo anno all'insegna della ripresa e dell'ottimismo aventi come scopo il recupero innanzitutto di noi stessi e la reimpostazione di una nuova società più umile e consapevole. Maria ci conceda di usufruire nei seguenti mesi della gioia commisurata all'ansia e al panico dei mesi appena trascorsi. AUGURI DI BUON ANNO 2021 A TUTTI |