Omelia (01-01-2021) |
diac. Vito Calella |
Consapevoli della «pienezza del tempo» per cominciare l'anno con lo sguardo di fede Chi ci benedice? Vogliamo custodire nel cuore e nella mente, all'inizio di questo nuovo anno, guardando al futuro anno entrante, la sacra formula di triplice benedizione del libro dei Numeri. Ma subito verrebbe da dire che i mezzi di comunicazione di questo nostro mondo globalizzato stanno elevando agli onori divini la scienza e la tecnologia applicata, grazie alla super produzione dei vaccini per vincere la battaglia della pandemia e grazie ai progetti miliardari di abitare nel futuro sulla Luna e su Marte. Dipendiamo dai pareri del "comitato tecnico scientifico", sottostiamo alle sue disposizioni e ci stiamo abituando a obbedire ai rigidi protocolli di sicurezza, dovendo accettare dure restrizioni e sopportare l'indicibile sofferenza dell'isolamento, soprattutto degli ultimi: gli ammalati e gli anziani. In modo provocatorio molta gente oggi forse si sentirebbe più a suo agio sentendosi pronunciare: «La scienza ti benedica e ti custodisca. La scienza faccia risplendere per te il suo volto. e ti faccia grazia. La scienza rivolga a te il suo volto e ti conceda pace». Dio è io, l'uomo è uomo. La Parola di Dio di questo primo giorno dell'anno ci invita invece a ricominciare con la giusta consapevolezza che Dio è Dio, l'uomo è uomo, Dio è il creatore, l'uomo è la creatura. L'iniziativa creatrice, vitale e unitiva del Padre unito al Figlio nello Spirito Santo eccede la libertà e la creatività umana anche quando lo sforzo congiunto di una moltitudine di teste pensanti può raggiungere i risultati meritevoli del riconoscimento delle conquiste umane grazie al potere del sapere scientifico e tecnologico. La scienza e la tecnologia, fiore all'occhiello dell'autonoma iniziativa umana capace di dominare sulla natura e sulle sue leggi, hanno il potere di aumentare il benessere e posticipare la morte fisica. Le guerre sparse un po' ovunque sono sostenute dalla produzione di armi fatte sulla base dei progressi tecnologici e informatici, seminando terrore e morte. I detentori del potere tecnico-scientifico ci inducono a tessere relazioni dentro l'arena delle leggi competitive del mercato economico che non riesce a rispettare la dignità umana di tutti. Si assiste così alla corsa egoistica delle nazioni più potenti ad accaparrarsi il maggior numero di dosi di vaccino. I miliardi investiti in ogni missione spaziale o in ogni aereo militare contrastano con le elemosine concesse per risolvere il dramma della fame di intere popolazioni e la vita disumana di centinaia di migliaia di profughi, di sfollati, di dislocati, di migranti. Per i protagonisti delle conquiste scientifiche e tecnologiche e per la mentalità dell'uomo contemporaneo dell'era informatica della globalizzazione l'essenziale deve essere visibile agli occhi. Così si investe molto nel marketing dell'informazione propagandistica, nella meritocrazia dei titoli accademici, nella conquista del maggior numero di like, nella sfida dei milioni di visualizzazioni nella rete. Maria e la «pienezza del tempo» nel correre cronologico della storia. Invece la Parola d Dio va controcorrente, presentandoci il testo più antico del Nuovo Testamento che attesta per la prima volta la figura di Maria, senza proclamarne il nome: «quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge» (Gal 4,4). Maria scompare di fronte all'annuncio di un tempo nuovo per tutta la storia dell'umanità e di tutti gli animali, piante e cose che compongono la bellezza naturale della nostra madre Terra inserita nell'immenso universo stellato. Dalla venuta del Figlio del Padre nel mondo si è inaugurata la «pienezza del tempo», nella quale ci siamo anche noi, come Maria, anche se cronologicamente sono già trascorsi più di duemila anni da quell'evento avvenuto una volta per tutte. Siamo inseriti in un tempo qualitativo che supera ogni conteggio numerico e cronologico del tempo, va cioè al di là delle soglie temporali della nostra personale nascita e della nostra futura e sicura morte fisica. Le soglie di ogni nascita e di ogni morte ci determinano come un puntino insignificante nella linea cronologica della storia di questa nostra madre Terra. Di fronte all'insignificanza del soffio temporale di ogni esistenza noi umani vorremmo fare di tutto per immortalare il ricordo del nostro passaggio in questo mondo cercando di lasciare la nostra firma umana con opere artistiche di grande valore, o con brevetti scientifici o con azioni che ci rendono famosi, o semplicemente con la successione della discendenza familiare. Pochi ci riescono, una moltitudine immensa nasce e muore senza lasciar traccia del suo passaggio. Consapevoli della «pienezza del tempo». La «pienezza del tempo» inaugurata dalla venuta del Figlio di Dio è iniziata nel ventre di una donna umilissima e insignificante di uno sperduto villaggio di Galilea chiamato Nazaret. Una giovane donna, umile e povera, è stata scelta per diventare nientemeno che la madre di Dio. La «pienezza del tempo» si respirava nella grotta di Betlemme, nella mangiatoia che accoglieva il Figlio di Dio, nei pastori che per primi vennero ad adorare il bambino: era tutto un contesto di povertà. La «pienezza del tempo» è il divino che sceglie di abitare nell'umano, quando contempliamo il Verbo fatto carne grazie al ventre materno di una donna, Maria. La «pienezza del tempo» è l'ospitalità eterna che Padre unito al Figlio nello Spirito Santo ha fatto di tutta l'umanità e di tutta l'opera della creazione. Lo Spirito Santo ha risuscitato quel corpo umano crocifisso di Gesù, ritornato al Padre come corporeità vivente per sempre. Lo stesso Spirito Santo è stato donato gratuitamente dal Padre, per mezzo del Cristo risuscitato e Signore della storia, per abitare nel cuore di ogni essere umano di tutti i tempi e di tutti i luoghi. La «pienezza del tempo» si è compiuta nell'evento pasquale di morte, sepoltura e risurrezione di Gesù. È la forza della gratuità dell'amore divino attiva e operante in ogni essere umano, presente nell'eccedenza di dono che si rivela in ogni creatura rispettata come tale. La «pienezza del tempo» è la verità del nostro già essere tutti figli amati del Padre. La finalità della venuta del Figlio di Dio culminata con la sua morte e risurrezione, è il dono della nostra adozione a figli del Padre, grazie al dono gratuito dello Spirito Santo effuso nei nostri cuori. Le sole forze di buona volontà umana non bastano per obbedire alla legge dei comandamenti della prima alleanza. Riusciamo a diventare tessitori di relazioni di gratuità mettendo a disposizione della potenza dello Spirito Santo le nostre povere forze umane e consegnando fiduciosamente la nostra libertà per stare solo in comunione con il Padre: Riscattati dalla frustrazione di non farcela ad obbedire ai comandamenti di Dio, grazie alla morte e risurrezione di Gesù abbiamo ricevuto «l'adozione a figli. E che siamo figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: "Abbà! Padre!"» (Gal 5, 5b-6) La «pienezza del tempo» è la comunione col Padre unito al Figlio nello Spirito Santo che permette la tessitura di relazioni di gratuità e di rispetto con tutti e con tutto ciò che ci circonda, perché impariamo a consegnare la nostra corporeità vivente all'azione libera, creatrice ed unitiva dello Spirito Santo presente in noi. Maria è Madre di Dio per essere stata la prima creatura umile e povera a fidarsi di consegnare tutto se stessa all'azione dello Spirito Santo nella sua corporeità vivente. Solo i poveri e gli umili riescono ad avere questo sguardo capace di andare oltre le aspettative umane riposte nella scienza, nella tecnica, nel denaro, nelle leggi di mercato dell'"io ti do se tu mi dai" e della competizione meritocratica della vittoria del più forte sul più debole. Maria sapeva conservare e meditare nel suo cuore tutto ciò che capitava, perché, standoci nella storia sua e del suo popolo, lasciava agire lo Spirito e ne contemplava i frutti. Cominciamo l'anno rinnovando la nostra fede in Cristo risuscitato e nel dono dello Spirito Santo che garantiscono per ciascuno di noi la vita eterna fondata sulla comunione di amore gratuito con il nostro Abbà fedele e misericordioso. Sentiamoci suoi figli amati nel Figlio Gesù Cristo, nostro Signore. Guardiamo a Maria e alla sua umile condizione di serva per fare l'opzione del cammino dell'umiltà come nostra autentica e gioiosa scelta di vita quotidiana. Solo così potremo avere uno sguardo più profondo sulla vita e sulla storia dell'umanità, cogliendo la portata della «pienezza del tempo» inaugurata dalla venuta del Figlio di Dio in mezzo a noi. |