Omelia (03-01-2021) |
Missionari della Via |
La seconda domenica dopo Natale ci permette di ritornare sul prologo del Vangelo secondo Giovanni. È un testo che va letto e riletto con calma, affinché parli chiaramente al nostro cuore. Ognuno può soffermarsi dove si sente più attratto e maggiormente consolato. In questa breve riflessione vogliamo cogliere solo due spunti. Anzitutto questo testo canta la rivelazione piena di Dio in Gesù: «Dio nessuno lo ha mai visto, ma suo figlio ce lo ha rivelato». Dio aveva cominciato a rivelarsi al popolo di Israele e in Gesù si compie la sua rivelazione. Egli ci ha rivelato "come è" Dio in sé: è Padre e Figlio e Spirito Santo, tre persone, un solo Dio, unità perfetta, comunione semplice: è amore continuo, creativo, oblativo, fedele e fecondo. In quest'amore che circola siamo chiamati a immergerci anche noi, a lasciarlo entrare in noi. Come? «A quanti lo hanno accolto, Egli (Gesù) ha dato potere di diventare figli di Dio». Si tratta dunque di accogliere Gesù per mezzo della fede; con il battesimo siamo stati "innestati" in Dio, resi partecipi di Lui. E questa comunione si alimenta e si accresce vivendo in relazione con Lui, cercando la sua volontà, incontrandolo nei sacramenti, specie nell'Eucaristia. Ecco la grandiosità del Natale: Dio si fa uomo, si fa piccolo per farci come Lui, per renderci partecipi di Lui, una cosa sola con Lui. Non serve aggiungere altro. Serve solo fermarsi a meditare, a contemplare tutto ciò. È la grandezza a cui siamo chiamati e di cui siamo resi partecipi. Sempre se lo vogliamo... |