Omelia (10-01-2021)
don Roberto Seregni
Una Chiesa cosí...

Sono passati trent'anni dalla visita dei magi d'oriente e il piccolo Gesù è cresciuto ed è diventato un uomo. Il racconto del Battesimo, che Marco presenta all'inizio del suo racconto, anticipa uno dei tratti fondamentali che caratterizzerà tutta la vita del maestro. Lui, l'atteso delle genti, cantato dagli angeli nel cielo di Betlemme e adorato dai magi d'oriente, si mette in fila con i peccatori.
Per essere la prima mossa pubblica del messia, è davvero sorprendente. Provo ad immaginarlo in fila tra i peccatori, uno di loro, in silenzio, che aspetta il suo turno. Fin dall'inizio Gesù svela la sua solidarietà con gli ultimi, con gli scartati, con i peccatori.
Penso che Gesù sogni una chiesa cosí. Una chiesa povera con i poveri. Una chiesa che non cerca applausi e posti d'onore. Una chiesa che sa abitare la periferia per rialzare chi è caduto, per accompagnare chi è debole, per curare con pazienza le ferite dell'umanità.
Sarebbe proprio bello che il Padre del Cielo, vedendoci in fila con gli ultimi, gli scartati, gli invisibili, potesse dire: "Questi sono i miei figli, nei quali mi sono compiaciuto!"

Un abbraccio
don Roberto