Omelia (10-01-2021) |
padre Paul Devreux |
Commento su Marco 1,7-11 Oggi parliamo del battesimo di Gesù che è una seconda Epifania, una nuova manifestazione del Signore. Giovanni Battista è l'uomo che invita i suoi contemporanei a tornare nel deserto, al di la del Giordano, perché si rende conto che le cose non vanno bene. Vivono nella terra promessa, terra delle libertà, ma l'hanno usata male. Si sono tolti tante soddisfazioni a scapito della giustizia e del bene di tutti, e sopratutto dei più deboli. Sono diventati schiavi di nuovi padroni. Giovanni gli fa capire che la cosa migliore da fare è prendere coscienza dei malesseri che generano le nuove schiavitù e puntare a tornare a quei valori che hanno permesso a Israele di diventare un popolo libero e felice. Sopratutto la giustizia e la solidarietà. Ma Giovanni è anche cosciente del fatto che per riuscirci ci vuole una nuova guida e l'intervento del Signore per dare a tutti una nuova forza, uno slancio interiore, capace di motivare e sostenere tutti in questo tentativo di ricostruzione. Penso che oggi, Giovanni direbbe le stesse cose. Non basta avere idee buone. Finalmente arriva Gesù che spunta fuori da Nazareth, come dire dal nulla, e riceve il battesimo come tutti. Ma uscendo dall'acqua succedono tre cose che vengono descritte con altrettanti immagini. 1°- "vide squarciarsi i cieli". Il cielo rappresenta ciò che ci impedisce di vedere Dio. Quando si apre lo puoi vedere ma poi si richiude. Quando è squarciato significa che è aperto definitivamente. Stessa cosa che succede quando il velo del Tempio viene strappato: d'ora in poi, contemplando Gesù, possiamo farci un'idea di chi è questo Dio Padre. 2°- "Lo Spirito discende verso di lui come una colomba". Segno che Dio è presente in Gesù e lo guida. 3°- "una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento". Dio dichiara che è suo figlio, che gli assomiglia. Gesù è la sua immagine in terra per noi. Questa voce la sentiremo ancora il giorno della trasfigurazione dove aggiunge:"Ascoltatelo". Cioè dategli retta, fate ciò che vi suggerisce. Anche a me e a tutti noi il Signore dice:"Tu sei mio figlio". Se prendo coscienza di questo, avrò anche la forza e la voglia di provare ad esserlo, vivendo il più possibile da cristiano, da discepolo e fratello di Gesù. Nell'Epifania abbiamo detto che Gesù è una star, una stella da seguire per fare scelte costruttive. Signore vieni, desidero che tu venga, desidero seguirti, per poter essere una presenza costruttiva in questo mondo. Grazie. Buona domenica. |