Omelia (10-01-2021) |
don Domenico Bruno |
Dio grida che ci ama! Se pensiamo all'acqua è spontaneo il pensiero della vita. Perché tutti abbiamo bisogno di bere per vivere, ogni cosa ha bisogno dell'acqua: l'agricoltore senz'acqua non può irrigare, ogni bevanda ha una base di acqua, anche il muratore ha bisogno dell'acqua per impastare il cemento e la casalinga per pulire... E come non pensare al fatto che il corpo umano sia costituito per più del 60% di acqua? Ma l'acqua è anche morte. Pensiamo agli tsunami o a quante persone annegano nel mare... Qui è il punto. Oggi festeggiamo il Battesimo di Gesù (Mc 1,7-11). Gesù viene immerso nell'acqua e scende lo Spirito Santo e una voce dal cielo dice: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». In Gesù anche noi veniamo battezzati. Baptizo in greco significa immergere. Nella tradizione orientale quando si battezza un neofita, viene completamente immerso. Quasi a perdere fiato. Quasi ad affogare. Il significato è chiaro: Veniamo immersi nell'acqua che Dio benedice e il nostro peccato viene affogato. Dice San Paolo: l'uomo vecchio, quello che porta con sé il peccato, muore, ne nasce uno nuovo: non più solo figlio di donna, ma un figlio di Dio per opera dello Spirito Santo che, invocato, scende e rinnova. È allora che diventiamo cristiani, ovvero creature nuove in Cristo. Da quel momento nell'intimità del nostro cuore Dio si aspetta che viviamo come Suoi figli e continua a ripeterci: Tu sei un Figlio mio, amato: di te mi compiaccio. Perciò anche noi diventiamo strumenti di vita per qualcun altro. Ma è sempre così? Sono sicuro che non produco "morti" attraverso i miei atteggiamenti/parole/sguardi...? - Nella mia vita mi preoccupo di essere coerente con la mia fede? - C'è qualcosa di cui sento che Dio possa non compiacersi di me? Ricevi ogni giorno il commento direttamente sul tuo telefono: unisciti al canale Telegram @annunciatedaitetti Resta aggiornato col sito: annunciatedaitetti.it Iscriviti anche al canale YouTube |