Omelia (07-02-2021)
padre Paul Devreux


E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre.

Che questa donna rappresenta l'umanità malata, allettata e incapace di rendersi utile. Questa donna sono io quando sto male e mi chiudo. E' l'umanità che soffre. Gesù esce dalla sinagoga e viene verso di noi, facendosi vicino a chi soffre.


Subito gli parlarono di lei.

I discepoli conoscono il problema, ma non sanno cosa fare. Ne parlano a Gesù e Gesù non ne fa un argomento di conversazione. Preferisce agire.


Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano.

Sono tante le situazioni in cui abbiamo bisogno che qualcuno ci stia vicino e ci aiuti a rialzarci, così come sono tante le persone alle quali io posso dare una mano.

La televisione ci mette davanti problemi enormi, che ci fanno sentire impotenti. Basta pensare ai profughi. Ma se ognuno di noi, nel suo piccolo, fa qualche cosa, come fece Gesù, facendosi vicino e dando una mano a questa donna, tutti insieme si può fare tanto e rendere questo mondo migliore. Così facendo sarà migliore anche per noi, quando saremo nel bisogno.


La febbre la lasciò ed ella li serviva.

Questo è il frutto dell'opera di Gesù. Anche noi possiamo aiutare tanta gente, ma il segno che siamo riusciti a trasmettere la voglia di vivere, è che nasce il desiderio di amare servendo. In me nasce il desiderio di servire, quando mi sento accolto e amato; che è molto diverso dal servire per essere accolti e amati. Qui è Gesù che prende l'iniziativa e mi resuscita, ridandomi il desiderio di andare verso gli altri. E' lui il motore della carità.


Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni.

Quando scopriamo che c'è qualcuno che accoglie e guarisce, si corre. Gesù vuole fare questo servizio, e desidera farlo anche oggi, anche tramite noi.


Non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

Queste persone che lo conoscono, ma si comportano da demoni, chi sono? Potrei essere anche io, se porto divisione e ostacolo l'edificazione del suo regno, di un mondo migliore. Posso essere io quando sono disumano e cattivo.


Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava.

Questa è una buona abitudine. Fermarsi e pregare. Lo si può fare la mattina, prima di essere presi dal vortice della giornata, oppure la sera. L'importante è farlo, anche per programmare la nuova giornata, evitando così di girare a vuoto. Gesù lo fa soprattutto quando deve prendere una decisione difficile.


Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!».

Avrebbe potuto fermarsi e creare un centro di spiritualità e un ospedale, tipo Pietrelcina. Deve scegliere tra l'accontentare chi già lo cerca o ripartire, per annunciare il suo regno a chi non ne sa nulla.


Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni".