Omelia (07-02-2021)
don Roberto Rossi
Una giornata vissuta con amore

Normalmente molti di noi viviamo le nostre giornate di corsa, con tanti impegni, a volte con nervosismo e tensioni. Il Vangelo di questa domenica ci riporta una giornata di Gesù, in un certo senso ci fa conoscere la vita di Gesù, così come Lui la svolgeva. Va alla sinagoga, vive la preghiera e l'ascolto della parola di Dio, assieme alla sua comunità. Nella sinagoga si mette a insegnare, guarisce un indemoniato e tutti rimangono stupiti del suo insegnamento perché insegnava con autorità e non come gli scribi. Uscito dalla sinagoga, va nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. Vive già l'esperienza di comunità con i primi discepoli, i primi apostoli. Si avvicina al letto della suocera di Simone, che è ammalata, la fa alzare, la guarisce ed ella si mette a servirli. La guarigione e la grazia di Dio sono per un servizio agli altri, in maniera più grande, non tanto per il proprio benessere.
Dopo il tramonto del sole gli portano tutti i malati e gli indemoniati; c'è tanta gente riunita davanti alla porta... Gesù guarisce molti dalle loro malattie, scaccia i demoni, ha compassione della sofferenza fisica, spirituale, morale e offre tutta la sua grazia, esprime la sua potenza di Figlio di Dio, con le guarigioni. Al mattino si alza presto, quando è ancora buio e, uscito, si ritira in un luogo deserto e là prega. C'è molta preghiera nella vita di Gesù, c'è la ricerca dell'intimità col Padre nella sua giornata. Il Vangelo ci riporta che spesso Gesù vive la preghiera, cercando luoghi e tempi adatti al silenzio interiore e alla comunione profonda con il Padre. È un grande esempio per tutti noi, che tante volte diamo al Signore non il tempo migliore ma momenti frettolosi, dopo tutte le faccende, le preoccupazioni che abbiamo, o i perditempo che ci permettiamo. Simone con gli altri si mette alla ricerca, lo trovano: "Tutti ti cercano".
Lo cercano perché fa miracoli, perché parla al cuore delle persone, perché li capisce. Ma Gesù non cerca gli applausi, sembra rifuggire anche da una qualche che pur piccola lecita gratificazione. Ha una missione molto più grande che è quella di andare a predicare altrove; non vuole rimanere chiuso in un piccolo circolo. È libero, guarda lontano, vuole portare la parola di Dio e il suo amore a tutti. E' un esempio per ogni evangelizzatore, per tutti gli operatori pastorali, per ogni cristiano, anche nelle nostre comunità, la sua vita viene sintetizzata con queste le parole: "Andava per tutta la Galilea, predicando nelle sinagoghe e per le strade, scacciando i demoni, guarendo i malati", portando la misericordia e la forza del Signore ai poveri, ai peccatori, a tutti. Ripercorrendo la giornata di Gesù, posiamo imparare anche noi a vivere le nostre giornate con calma, nella fede e nella preghiera e soprattutto con molto amore verso tutti.
La pagina del Vangelo illumina anche le celebrazioni che abbiamo davanti. Oggi è la Giornata per la Vita. Gesù guarisce, dona la vita, la sostiene, la cura, la protegge. Dà un senso pieno ad ogni vita, ad ogni esistenza. Guardando a Lui, impariamo ad essere persone e comunità che accolgono la vita, che la proteggono, la rispettano, la salvano in ogni situazione e ad ogni età, specialmente quando le persone, piccole o grandi, sono indifese e innocenti e subiscono violenza e ogni forma di rovina. Pensiamo a Madre Teresa di Calcutta e a tutto il suo amore per ogni esistenza di vita! Ho incontrato in questi giorni alcune coppie che hanno avuto un bambino da poche settimane: che gioia e commozione, quale impegno e quanto cura e tenerezza! Sperimentano che "cosa grandiosa è la vita", dono di Dio e frutto del loro amore. Celebreremo anche la Giornata mondiale dei Malati, l'11 febbraio, nella festa delle apparizioni della Vergine a Lourdes. Lourdes, città di Maria ss. è luogo di fede, di preghiera. Lourdes è, in u certo senso, la città dei malati. Tanti sono andati, tanti cercano di andare, anche se le attuali restrizioni sociali e sanitarie non lo permettono.
Molte persone tuttavia, famiglie, sani e malati, si uniscono idealmente e spiritualmente alle celebrazioni che là si svolgono e pregano con il Rosario che viene trasmesso dalla grotta della Madonna. Il Signore, per intercessione della Vergine, auole dare tanta forza e grazia a quanti sono nella sofferenza, a quanti vogliono costruire la loro vita nella fede e nello'amore. Riporto alcune testimonianze: Benedetta Bianchi Porro: "Ciò che mi aspetto da Lourdes è una guarigione d'anima più completa, perché molte volte mi trovo a vacillare; no, non nella fede ma nella generosità verso il Signore... Eccomi a casa, ma con tanta nostalgia nel cuore per il meraviglioso viaggio a Lourdes. Dalla città della Madonna si ritorna nuovamente capaci di lottare, con più dolcezza, pazienza e serenità. E io mi sono accorta, più che mai, della ricchezza del mio stato, e non desidero altro che conservarlo. E' stato questo per me il miracolo di Lourdes, quest'anno." (secondo viaggio) Maria Nanni: "Avevo 18 anni quando la Madonna mi chiamò a Lourdes. Andai perché volevo guarire e in quei giorni non le chiesi altro che questo. Ma la bianca Signore sapeva che Gesù aveva un progetto diverso su di me. Tornai a casa serena... La Madonna mi ha fatto la grazia più grande: mi ha fatto capire che la mia malattia non è una disgrazia, ma un dono del Signore per amarlo ancora di più. Andai a Lourdes a chiedere la guarigione fisica, ho ricevuto un miracolo molto più grande: mi ha donato il sorriso che da allora non è mai venuto meno".