Omelia (21-02-2021) |
Wilma Chasseur |
Riduciamo in cenere il nostro peccato Anche quest'anno, così diverso da tutti gli altri anni, torna puntualmente la Quaresima che inizia col mercoledì delle ceneri. Meno male che l'anno liturgico non sa niente del virus, delle varie restrizioni in atto e dei colori delle varie zone: rosso, arancione, giallo ma conosce solo il grigio-cenere, unico colore che ci introdurrà poi nella zona celeste! Perché coprirsi il capo di cenere, significava già nell'Antico Testamento, umiliarsi e senza umiltà non si passa dalla porta stretta, passaggio obbligato da varcare per entrare nella zona celeste. • Cenere in testa ( o martellata in testa...) Abbiamo iniziato dunque con il rito delle ceneri: ma cosa significa? Ho sentito due predicatori; uno diceva che se non seguiamo la volontà di Dio e le buone ispirazioni possiamo ridurre in cenere ogni nostra energia buona e ogni bene: in men che non si dica possiamo vedere volatilizzato come cenere al vento, il bene fatto. L'altro, imponendo le ceneri sulla fronte diceva "che il tuo peccato sia ridotto in cenere". Vere entrambe le vedute, ma la seconda ci dice che non potremo mai andare così lontano dal Signore da non poter essere riacciuffati. Per lontani che possiamo essere andati, Egli potrà sempre raggiungerci e ridurre in cenere qualsiasi peccato abbiamo fatto. Ma a me piace molto anche la vecchia formula "ricordati uomo che sei polvere e polvere ritornerai" e quindi sbrigati a convertirti prima di essere ridotto in polvere. Questa è un'autentica martellata come dice don Tonino Bello nel passo seguente: • Cenere in testa e acqua sui piedi. "Una strada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo. Occorre tutta una vita, di cui il tempo quaresimale vuole essere la riduzione in scala. Pentimento e servizio. Sono le due grandi prediche che la Chiesa affida alla cenere e all'acqua, più che alle parole. Non c'è credente che non venga sedotto dal fascino di queste due prediche. Le altre, quelle fatte dai pulpiti, forse si dimenticano subito. Queste, invece, no: perché espresse con i simboli, che parlano un "linguaggio a lunga conservazione ". È difficile sottrarsi all'urto di quella cenere. Benché leggerissima, scende sul capo con la violenza della grandine e si trasforma in un'autentica martellata quando ti dicono "convertiti e credi al Vangelo". • Tanti passi per convertirsi Convertirsi significa anche respingere la tentazione. Come fa Gesù in questo Vangelo, che vince tre a zero contro il maligno. Attenti dunque alle cinque fasi della tentazione: la suggestione, il dialogo, la lotta, il consenso e il peccato. Primo: mai accogliere la suggestione o immagine, mai dialogare con essa ( se Eva non avesse ascoltato il tentatore, non sarebbe caduta). Così non avrai bisogno di lottare contro e di resistere per non cadere. Respingila nel nome di Gesù e vincerai nel suo nome. Da soli è dura, ma con Lui la vittoria è sicura! La grazia per fare il primo passo Dio ce la dà sempre, ma poi dobbiamo fare noi tanti piccoli passi per avanzare nella fede, nella speranza e nella carità. Buona Quaresima dunque e lascio a voi contare i passi... |