Omelia (28-02-2021)
don Roberto Seregni
Il Figlio mio

Dal deserto delle tentazioni la liturgia ci fa fare un salto spirituale al monte della Trasfigurazione. Pietro, Giacomo e Giovanni si lasciano condurre da Gesù, si fidano di Lui anche se il cuore e la testa sono pieni di domande, dubbi e incertezze. Camminano in silenzio e non possono non ricordare le parole del maestro che inaspettatamente annuncia la sua passione e la sua morte. Ma all'improvviso il Signore si trasfigura davanti a loro, una nube li avvolge e la voce del Padre squarcia il silenzio e rivela la vera identità di Gesù: non solo maestro e messia, Lui è il Figlio amato.
I discepoli, senza saperlo, assistono ad un anticipo della gloria della Resurrezione. Gesù svela l'altra faccia del suo mistero, vuole giocare a carte scoperte e si rivela in tutta la sua bellezza.
Rileggendo questo brano mi viene spontaneo pensare a tanti amici che stanno caricando una croce pensante sulle loro spalle e vivono nel buio del dolore e della morte, con loro vorrei sostare sul monte della trasfigurazione e lasciarmi inondare l'anima dalla luce della trasfigurazione.
La voce del Padre svela il segreto della trasfigurazione: "ascoltatelo". Possiamo trasformare la nostra vita, percorrere sentieri di luce e lasciarci alle spalle le ombre collose dell'egoismo e dell'autoaffermazione solo mettendoci in ascolto della Parola. Un ascolto vero, profondo, autentico. In questo tempo di Quaresima concediamo spazio al silenzio, all'ascolto, alla meditazione. Solamente ascoltando la voce del Figlio impareremo a vivere da fratelli sotto lo sguardo misericordioso del Padre.


Un abbraccio
don Roberto