Omelia (07-03-2021)
don Domenico Bruno
Gesù ci attende alla finestra...

I comandamenti. Che paura! Sembra che Dio non voglia lasciarci la libertà: ci comanda cosa fare e cosa non fare. Ma che giustizia è?!

Eppure sin da piccoli i nostri genitori ci insegnano cosa è bene fare e cosa no, e anche se non ci piace, solo quando diventiamo grandi ne capiamo il senso. Oggi è difficile trovare genitori che insegnano la vita o che non assecondino sempre i capricci dei propri figli.

In ebraico i comandamenti vengono chiamati "Dabar", parole. Dio consegna a Mosè dieci parole (cfr. Es 20,1-17) per vivere la vita appieno, per non perdersi il meglio. Infatti nel salmo di oggi si risponde: Signore, tu hai parole di vita eterna (Salmo 18).

È alla vita eterna che il Signore ci chiama. È alla vita eterna, infatti, che Gesù ci proietta quando nel vangelo dice: Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere (cfr. Gv 2,13-25).

Gesù scaccia i mercanti dal tempio non solo perché stanno profanando la casa del Padre, ma per far comprendere che quello è luogo in cui ci si reca per incontrare Qualcuno, che quella è la via per andare verso il Padre, che quello è il posto dal quale inizia una vita nuova che non ha niente a che fare con la vita nuova.

All'inizio della Pandemia hanno chiuso le Chiese per precauzione e molti cristiani si sono ribellati. Ma, ad oggi, sono pochissimi i cristiani che vengono per incontrare Gesù, per camminare col Lui verso la vita eterna, per vivere una vita piena. E gli altri dove sono? Poi accendo la Tv e vedo tutti per strada...

Intanto il Signore resta alla finestra ad attenderci.

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