Omelia (19-03-2021)
don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo Solennità di San Giuseppe: in cattiva o buona sorte, porre la fiducia in Dio

Commento al Vangelo della Solennità di San Giuseppe - a cura di don Marco Scandelli

#2minutiDiVangelo

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Mt 1 16.18-21.24
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a tradizione cara a Papa Francesco è che si mettano sotto questa statua di Giuseppe dormiente dei foglietti con le preoccupazioni che si hanno perché sia lui a prendersene cura, in particolare modo quando a noi sembrano impossibili. Io ho la mia statuetta in casa. E ne ho comprata una per la chiesa. E tu?

Nel Vangelo si dice che Giuseppe era un sognatore. Uno che aveva gli occhi bene aperti sulla realtà, ma che sapeva trascenderla non fermandosi alle apparenze. Forse è questa la sua forza e può diventare anche la nostra forza: non fermarci al male che vediamo, ma saperlo abbracciare senza preoccuparci. In effetti, una cosa che spesso noi non riusciamo a fare è proprio quella di smettere di stare in tensione. Dobbiamo dare un esame, stress a mille fino a che non è finito. Dobbiamo fare dei controlli medici, la paura ci prende e non ci abbandona come se tutto dovesse finire domani. Giuseppe ebbe solo per un istante il dubbio che tutto con Maria fosse finito: "è incinta di un altro uomo!". Ma dopo questo iniziale tentennamento si è ripreso e ha detto: sia fatta la tua volontà!

Impariamo a dire più spesso: sia fatta la tua volontà. Nella cattiva e nella buona sorte.