Omelia (21-03-2021) |
don Michele Cerutti |
Se il chicco di frumento cade nella terra e muore produce frutto Questa espressione utilizzata da Gesù in un contesto particolare quando i discepoli lo sollecitano a presentarsi alle folle attratte dalla predicazione degli apostoli. "Vogliamo vedere Gesù" affermano. C'è tutto l'entusiasmo che caratterizza la gente e sarà quella che respireremo la Domenica delle Palme. Noi ci saremmo aspettati tutti un Gesù trionfante che va incontro a folle osannanti e invece preferisce ancora una volta la predicazione forte che non cerca la popolarità, ma conduce all'umiltà. Egli si identifica come il chicco di frumento che cade nella terra, muore per produrre frutti. Egli rimanda ancora una volta, folle e discepoli, alla Passione che conduce alla Risurrezione. Questa espressione che la liturgia della Parola ci propone nel Vangelo ci prepara alla prossima giornata di digiuno e preghiere per i martiri, il prossimo 24 marzo. C'è facile pensare al chicco di frumento che è stato Stefano da cui è scaturito il fiore di Paolo, essendo questi, come ci dicono gli Atti degli Apostoli, ai piedi di colui che veniva lapidato. Quanti esempi possiamo trarre dalla vita dei martiri da cui sono scaturite conversioni. I due assassini di don Pino Puglisi, beatificato qualche anno fa, ci raccontano della loro crisi religiosa che li ha toccati quando hanno visto questo uomo di Dio affermare in maniera soave, prima di essere ucciso: Me lo aspettavo. Per noi è più semplice pensare a quel granaio che è stato l'Iraq recentemente visitato da Papa Francesco. Guardando le scene di quelle Chiese distrutte e visitate dal Pontefice mi è venuto in mente quella bella pagina dell'Apocalisse dove ci viene raccontato che c'è una grande visione di donne e uomini schierati, sono 144 mila, e tra questi abbiamo anche coloro che, l'angelo indica, hanno lavato le vesti con il sangue dell'Agnello. Quella terra ha visto macinare tanti chicchi di grano e ora questi stanno formando piccoli giardini che sono le piccole comunità cristiane che vanno creandosi in quella nazione. Il cristiano è chiamato a essere chicco di frumento macinato e quello che è richiesto a noi, che viviamo in paesi dove l'odio religioso si manifesta non in maniera cruenta, è la durezza della testimonianza, nella fedeltà all'insegnamento del Signore che si esprime nell'adesione al Magistero. Preoccupano prese di posizioni all'interno del Popolo di Dio con riferimento al recente documento della Congregazione della dottrina della fede che, se da un lato accoglie la persona omosessuale, dall'altra nega la benedizione delle coppie dello stesso sesso. Una cultura che si vuole imporre costringendo la dottrina a piegarsi all'ideologia dichiara la sua insoddisfazione e delusione pensando così di fare da padrona. Colpisce come una grande catena di distribuzione online, conosciuta, censura autori di testi che smontano la cultura trasgender e nello stesso tempo si vendono testi come Mein Kampf di Hitler per fare un esempio. Fa parte della cultura dominante per cui si è liberi di esprimersi solo se la pensa in maniera univoca. Il cristiano non prende distanze dal Papa e dal suo magistero è chiamato con la sua vita a dare testimonianza del fondamento di queste posizioni accogliendo certamente chi vive questa situazione senza giudicarlo, ma nello stesso tempo non assecondando un progetto di vita che non è conforme alla volontà di Dio. Non ci viene proposta una via comoda del Vangelo, ma la consapevolezza che il nostro parlare sia: "Sì, Sì e No,No il resto viene dal maligno". |