Accogliere Cristo nella gioia e nella prova
Con la domenica delle Palme o di Passione inizia la settimana santa, quella che nella liturgia cattolica è definita la settimana maggiore, la più grande, non per estensione temporale o spaziale, ma per i suoi aspetti spirituali, liturgici e religiosi. Grande della proposta di vita interiore che essa mette a nostra disposizione con i riti di questo giorno e con il triduo pasquale, molto intenso e stimolante per chi vuole approfondire la propria fede e viverla con sentimenti veri.
In questa settimana maggiore, infatti, ripercorriamo gli ultimi giorni della vita del Signore, partendo proprio dal suo ingresso trionfale in Gerusalemme, non con la violenza delle armi o del potere economico o militare, ma con il potere della croce e con la forza dell'amore che si fa dono.
E, infatti, il suo ingresso accolto con gioia dai semplici e dagli umili ed è avversato e contrastato dai potenti del tempo, al punto tale che lo condannano a morte, lui l'innocente per eccellenza.
Tale ingresso in Gerusalemme, la città santa, la città della pace, ma anche che uccide i profeti, avviene su un puledro come ci narra il Vangelo di Marco che spiega la liturgia della benedizione delle palme e introduce alla celebrazione eucaristica della Domenica di Passione.
Quest'anno, nonostante la pandemia, possiamo svolgere tutte le cerimonie religiose previste dal rituale, ma il tutto adeguandolo all'emergenza sanitaria e nel rispetto delle norme anti-covid-19.
Dopo la totale chiusura dello scorso anno delle chiese, quest'anno possiamo festeggiare, solo spiritualmente, l'ingresso di Gesù in Gerusalemme e scambiarci anche se simbolicamente e a distanza la palma benedetta.
E' noto a tutti il significato di questo ingresso del Messia nella città santa, dove egli arriva nella massima semplicità e con la consapevolezza di quello che sarebbe accaduto di lì a poco.
Questa celebrazione è strettamente agganciata al Venerdì santo, quando si riprenderà il tema della passione di Cristo, che oggi viene introdotto con la proclamazione del testo specifico che narra gli ultimi momenti della vita di Cristo, che è condannato a morte e fatto morire sul legno della croce.
La lettura della "Passio" ovvero il racconto dettagliato e dialogato della Passione di Cristo, ci fa meditare sulla misericordia e sul perdono che Dio ha concesso a noi, mediante l'opera salvifica del suo Figlio.
La morte in croce di Gesù ci dona quella della pace, che dovrebbe essere preoccupazione costante di tutti i cristiani e degli uomini di buona volontà, non solo nel giorno delle palme o in specifiche giornate ed iniziative mondiali, ma sempre e specialmente in questi tempi di conflitti a vario livello, compreso quello della scienza e della politica per contrastare il coronavirus.
Lo scambio del ramoscello di ulivo benedetto, che non possiamo effettuare in presenza, anche in questo anno 2021, assume un significato più vero ed autentico da un punto di vista spirituale, se quello che esso rappresenta lo avvertiamo profondamente nel nostro essere di uomini e credenti ed agiamo di conseguenza.
Solo nella croce di Cristo l'umanità ritrova la pace ogni volta che essa è minacciata in tante parti del mondo e in tutte le situazioni del vivere quotidiano: nelle famiglie, nelle società civili, nella politica, tra gli stati, nell'economia e in ogni altro settore, in cui la guerra si fa quotidianamente per opprimere il più debole e il meno protetto.
L'anno della pandemia ci ha insegnato tante cose anche sul versante della sofferenza, della solidarietà, della ricerca di una pace sociale che non si traduce solo in pace fiscale e benefici economici elargiti per venire incontro a chi soffre per la mancanza del lavoro e di conseguenza per la privazione di beni essenziali, ma soprattutto in quella pace umanitaria che si manifesta nella solidarietà l'uno nei confronti degli altri.
L'arrivo della Pasqua e la liberazione da ogni forma di coercizione e di limitazioni delle libertà personali, soggettive e comunitarie imposte dalla pandemia non è questione solo di maggior libertà di movimento, di azione e di integrazione sociale, ma anche se, in tono difficilmente comprensibile oggi, è liberazione da ogni forma di schiavitù morale, che si identifica con il peccato. Per cui anche la Pasqua di quest'anno e questo giorno santo delle Palme assumono un valore spirituale enorme per ciascuno di noi ed hanno un peso specifico per quella ricerca di pace e di quella serenità della mente e del corpo, che manca, molte volte, nelle nostre famiglie e in tanti altri luoghi, perché ci agitiamo per troppe cose e non alziamo al cielo la palma vera, quella benedetta, della nostra fede, della nostra speranza e della nostra fiducia in colui che può tutto.
Perciò la Pasqua, la si deve preparare bene, iniziando proprio da questo speciale giorno che è la Domenica delle Palme o di Passione comprendo esattamente quali cambiamenti deve apportare in noi la celebrazione di questo particolare giorno, in passato, molto più sentito e vissuto rispetto allo stesso giorno di Pasqua.
D'altra parte simboli e segni hanno una validità per la trasmissione della fede e la testimonianza del proprio credo e della propria volontà di rinascere e risorgere, per ricominciare davvero un nuovo cammino pasquale, dopo aver completato il percorso quaresimale. E questi simboli sono la palma, la colomba, la gente che affluisce per incontrare Gesù che viene a noi, nonostante tutto, anche in questa Pasqua 2021. Assaporiamo la gioia di questo incontro e comprenderemo il perché di tante attese e speranze in quelle persone di Gerusalemme che andarono incontro a Gesù accogliendolo non solo con un gesto di rispetto e venerazione, ma come Messia, Salvatore e Redentore. E tra la gente festante per l'ingresso di Gesù c'era anche Maria, la sua e nostra Madre, che ha certamente seguito Gesù soprattutto in questo periodo ultimo della vita del suo Figlio. Maria, infatti, è citata da Giovanni a piedi della croce, mentre Gesù muore su quel patibolo infamante e in quel momento consegna a noi la sua Madre, perché ci protegga in vita e in morte, come leggiamo nel racconto della passione di Cristo in questa domenica di gioia e di dolore.
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