Omelia (08-10-2005) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Una fonte zampillerà dalla casa del Signore. Come vivere questa Parola? Il profeta Gioele tratteggia in un dittico il grande "giorno di Jahwè". Nel primo quadro, come nel "Giudizio universale" della Cappella Sistina, vediamo convergere tutte le nazioni verso il Giudice divino. Dinanzi a Lui il cielo e la terra tremano. Siamo un po' disabituati a queste immagini apocalittiche che ci mostrano la straordinaria grandezza della signoria di Dio. Ma forse qualche volta è bene richiamarle, non per alimentare atteggiamenti di paura, ma per ricordarci che "Dio è Dio", anche se il suo nome è "Padre". Il secondo quadro ci schiude dinanzi un'immagine pa-cificante: Quel "Dio tremendo" (cioè infinitamente grande) "è un rifugio al suo popolo, una fortezza". La sua presenza in mezzo ad esso ne garantisce la prosperità: ed ecco "le montagne stillare vino nuovo e latte e miele scorrere per le colline". E abbondanza di acque gorgoglia nei ruscelli, rivoli di gioia fecondatrice. Al centro, una fonte che zampilla dalla casa del Signore e irriga la valle. Come non riandare a quella ferita d'amore, da cui sgorga inesauribile una polla d'acqua viva che irrora il mondo, lo rinnova, lo restituisce a Dio? Dono dello Spirito effuso su ogni vivente dal Cristo morto e risorto per noi. È a questa fonte che siamo invitati ad attingere, lasciando spazio allo Spirito di Dio che vuole operare in noi. È grazie a quest'onda pura che possiamo guardare al "giorno di Jahwè" non più con timore, ma con desiderio, fino a invocare: "Maranàtha" "Vieni Signore Gesù". Oggi, nel mio rientro al cuore, sosterò in quiete contemplativa dinanzi a questo dittico. Lascerò che le immagini del primo quadro mi parlino del Dio tre volte santo che mi chiama alla santità. Porterò poi l'attenzione sul secondo, che mi indica la sorgente a cui attingere e l'onda vivificante a cui abbeverarmi, cioè lo Spirito Santo. Tu,Cristo, Sorgente d'acqua viva, irrora la mia anima con l'onda dello Spirito, perché produca quei frutti di santità che il Padre si attende da me. La voce di un Padre della Chiesa Il mondo assomiglia al mare. Come nel mare vi sono isole abitabili, fertili, ricche di acqua, munite di porti che offrono rifugio ai naviganti sorpresi dalla burrasca, così Dio ha offerto al mondo sconvolto dalla tempesta e dall'uragano dei peccati, un sicuro approdo, in cui è custodita la verità. E come vi sono altre isole, pietrose, aride, sterili, infestate dalle fiere e inabitabili, che sono la rovina di coloro che sono colti dalla tempesta, così vi sono dottrine dell'errore, che mandano in rovina coloro che vi approdano. Teofilo di Antiochia |