Omelia (04-04-2021)
Wilma Chasseur
Come riconoscere il Risorto?

"Il mattino di Pasqua tutti vedono, e non si capisce cosa. Vedono la pietra smossa, il sepolcro vuoto, le
bende, ma non vedono quello che conta: non vedono Gesù, né il suo cadavere, né lui vivo. Tutti corrono per
vedere, ma vedere cosa? un sepolcro. La morte si vede benissimo, tutti vedono la crocifissione e
riconoscono sulla croce Gesù, ma Il Risorto non si vede o si vedono angeli, e se lo si vede non lo si
riconosce: i due di Emmaus non lo riconoscono, Tommaso neppure, i discepoli hanno paura, Gesù appare
sul lago e loro non sanno chi è. Come funziona una fede di cui l'unica cosa riconoscibile immediatamente è
la croce e di cui della risurrezione si vedono solo e sempre i segni negativi, la tomba vuota e la mancanza di
un cadavere? Concretamente, cosa vuol dire questo nell'esperienza che facciamo di interpretare la nostra
vita alla luce della fede? Cosa vuol dire avere fede guardando la propria vita?

 Se Gesù non parla nessuno lo riconosce

C'è un solo modo in cui il Risorto viene riconosciuto ed è quando lui parla dicendo: "Pace a voi" e quando
dice a Maria: "Maria!" O afferma: "Sono proprio io!" (Lc 24, 39). Sotto la parola di Gesù, il Risorto è
riconosciuto. Vedere il segno della risurrezione è possibile solo sotto la parola di Gesù. Almeno, secondo i
racconti della risurrezione, non c'è altro modo: se Gesù non parla, nessuno lo riconosce.
In qualche modo mi pare di poter dire che il tempo della storia in cui stiamo è esattamente questo intervallo
tra la morte - le continue morti della storia personale e collettiva, che si riconoscono, si vedono, si
capiscono bene, e se ne comprende tutta la sofferenza, propria e altrui - e il riconoscimento definitivo del
Risorto, quando vedremo Dio faccia a faccia. Questo è un lungo tempo di tombe vuote.

 Guardare oltre la tomba vuota

Non abbiamo più cadaveri, perché siamo oltre al semplice morire - Gesù è già risuscitato -, ma non
abbiamo ancora l'automatico riconoscimento che la risurrezione sia semplicemente tutto in tutti. Siamo in
questo tempo, dove ci è chiesta la fatica del discernimento.
La conclusione è che i discepoli tornano a casa, mentre Maria sta di fronte al sepolcro e piange: rimane lì, e
dunque lei vedrà gli angeli e il Risorto. Infatti il ruolo che l'evangelista Giovanni attribuisce alle donne è di
essere le uniche che estorcono alla storia un riconoscimento, che la costringono a parlare del Risorto; è lo
stesso ruolo che l'evangelista Luca attribuisce a Maria, la madre di Gesù. Il "restare" della Maddalena in
Giovanni è analogo al "serbare le cose nel suo cuore" della Vergine in Luca (Cf Lc 2,19).
Questo è il ruolo dei credenti: costringere la storia a guardare oltre a una tomba vuota e cercare la parola
del Risorto che consenta di vedere e credere." ( Mons. Mapelli)

 Macigni rotolanti

"Coraggio! Irrompe la Pasqua! È il giorno dei macigni che rotolano via dall'imboccatura dei sepolcri.
E' il tripudio di una notizia che si temeva non potesse giungere più e che corre di bocca in bocca ricreando
rapporti nuovi tra vecchi amici.
È la gioia delle apparizioni del Risorto che scatena abbracci nel cenacolo .È la festa degli ex-delusi della vita,
nel cui cuore all'improvviso dilaga la speranza. Che sia anche la festa in cui il traboccamento della
comunione, venga a lambire le sponde della nostra isola solitaria." (Don Tonino Bello)