Omelia (04-04-2021)
don Roberto Rossi
E' la Pasqua del Signore! E' la nostra pasqua.

Pasqua è Gesù Cristo risorto e vivente per sempre, nella gloria dei cieli e sempre accanto all'umanità, a ciascuno di noi. Pasqua è Gesù Cristo, Figlio di Dio e vero uomo, nato su questa terra, aissuto facendo del bene a tutti, condannato e morto per amare e salvare tutti, risorto per offrire, anche a tutti noi, lo Spirito del suo amore e una vita nuova su questa terra e la beatitudine eterna; per offrire una vita da risorti. La Pasqua è Cristo Gesù, la Pasqua siamo anche noi. La Pasqua di Cristo entra nella nostra vita e la illumina con la pienezza della luce e dell'amore del Signore per tutti. Gesù morto e risorto è la nostra fede, è tutta la nostra fede cristiana. La nostra fede non è un'idea, non è ricordo storico, non è teologia soltanto o ideologia cristiana, ma vita nuova, sempre nuova, vita di risurrezione, vita di amore. Così noi possiamo vivere la nostra fede in un rapporto profondamente personale con Cristo Gesù vivo. Costruiamo allora il tempo grande e importante della Pasqua. Non ci sono i‘buoni sentimenti' del Natale, ma c'è la concretezza della vita. Una vita fatta di gioia, sofferenza, morte, risurrezione; una vita nuova, diversa dalla mondanità, una vita che cerca il suo senso nei valori più grandi e non si lascia travolgere dalle inondazioni della mentalità comune, molte volte troppo terrena, senza fede. Continuiamo a vivere questo tempo delicato e difficile della pandemia.
Questo tempo ci ha portato a pregare di più, a costruire una vita umana e cristiana più solida o ci ha spinti a lasciar perdere tutto? Ci viene detto che non è una parentesi, ma un tempo di grandi cambiamenti che vanno affrontati. Occorre avere il coraggio e la capacità di cambiare, di costruire un mondo nuovo, diverso... Possiamo chiederci: "Abbiamo perso tempo, abbiamo sprecato momenti così forti e impegnativi, ci siamo lasciati andare, peggiorando la vita del mondo, incolpando sempre gli altri, politici, operatori della società... lasciandoci andare alla piccolezza delle prospettive di certe persone interessate soltanto ai propri piccoli interessi di parte?" Nel nostro DNA ci sono dei grandi valori umani e inoltre noi siamo credenti, testimoni della fede cristiana e costruttori della speranza per il futuro di tutti. Non si tratta di tornare a vivere e a fare quello che facevamo in passato, ma si tratta, di guardare al futuro. Siamo chiamati a "sognare" il futuro, non a sognare il passato (le cose che facevamo prima), siamo chiamati a sognare le cose importanti e non le banalità, i riempitivi del vuoto interiore, le varie dipendenze nelle quali la nostra società ci lascia perire. Siamo chiamati ad essere cristiani non smorti, senza sussulti, senza entusiasmo; possiamo essere persone che vivono con coerenza, con audacia con creatività. La vita della parrocchia e l'esperienza dei nostri gruppi può e deve aiutarci in questo. Se sappiamo vedere le tante cose positive di molte persone, il bene che compiono, dal papa fino al cristiano più semplice e ad ogni uomo di buona volontà, possiamo costruire il gusto della vita, la gioia della fede, la forza della speranza. Ci sto a costruire la Chiesa del futuro, a vivere una coerenza umana, sociale, spirituale, che sia all'altezza dei tempi? Sono una persona di futuro? Una persona di speranza? Una persona di vita solida, che vuole costruire la sua vita sulla roccia e non sulla sabbia, che si sente chiamata ad essere, un po' almeno, luce e sale; chiamata a portare l'unica cosa bella sulla terra, cioè l'amore in tutte le sue piccole e grandi espressioni, facendo saltare tutto ciò che amore non è, ciò che è indifferenza, egoismo, aggressività, cattiverie, tensioni, nervosismo?
Molti hanno intensificato la fede, ma se qualcuno si è lasciato andare, la Parola ci dice "Lasciatevi riconciliare con Dio", cioè mettiamoci in pace con Dio, viviamo nella pace e nella gioia di relazioni vere, in casa nostra e con le persone ovunque le incontriamo, con un cuore aperto a tutti i fratelli e le sorelle del mondo. Gesù Risorto e Vivente ci dona il suo Spirito di pace, di forza, di coraggio, di speranza, di amore. Quando desideriamo portare la Pasqua nella nostra vita, la Parola di Dio ci dice come è possibile tutto questo. Scrive l'apostolo Paolo: "Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. La vostra vera vita è con Cristo in Dio! Voi siete il popolo di Dio Egli vi ha scelti e vi ama. Perciò abbiate sentimenti nuovi: di tenerezza, di bontà, di umiltà, di pazienza, di misericordia. Al di sopra di tutto ci sia sempre l'amore, perché è soltanto l'amore che tiene perfettamente uniti. E la pace, che è dono di Cristo, sia sempre nel vostro cuore. Tutto quello che fate, parole e azioni, tutto sia fatto nel nome di Gesù e. per mezzo di Lui, ringraziate Dio, nostro Padre".(Col. 3) Scrive Giovanni: "Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli. Non amiamo a parole, ma con i fatti e in verità". (1 Giov. 3) La Pasqua sia la nostra vita, la nostra vita sia pasqua!