Omelia (11-04-2021) |
Missionari della Via |
Questa seconda domenica di Pasqua ci aiuta a cogliere i frutti della Pasqua del Signore: il dono dello Spirito alla Chiesa, la remissione dei peccati e la presenza del Risorto in mezzo a noi, specie nell'assemblea liturgica domenicale. Il Risorto entra a porte chiuse e va quasi a "stanare" i discepoli rinchiusi nella paura e donando loro la pace. Lui è la fonte della vera pace. Poi si fa riconoscere mostrando i segni della Passione. È proprio Lui, il crocifisso risorto, non ci sono dubbi! Le sue piaghe sono ora come gemme preziose; così, uniti a Lui, sarà per noi. Prove e sofferenze offerte per amare sono gioielli eterni, sigilli indelebili di Cristo in noi. Detto questo ecco il dono dello Spirito che Gesù soffia nei discepoli e che riecheggia il testo della Genesi. Abbiamo qui una nuova creazione: lo Spirito di Dio "ricrea" l'uomo nella sua interiorità, infonde vita nuova. E questo dono è strettamente connesso al perdono dei peccati. A livello sacramentale ciò avviene nel battesimo (nel Credo diciamo: «Credo un solo battesimo per il perdono dei peccati») e, successivamente, nella confessione. Il peccato non è una regoletta disattesa, ma una relazione infranta. Rotta la relazione con Dio l'anima resta priva della sua presenza, senza la sua vita divina in sé ed è nella morte. Gesù unisce e riunisce a Dio per mezzo della sua Chiesa. «Come il Padre ha mandato me, così io mando voi». Che bello sapere che per mezzo della comunità cristiana noi possiamo sempre e di nuovo far esperienza di Cristo, della sua misericordia, della sua opera tra noi e in noi!
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