Omelia (18-04-2021) |
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Bambini, in che periodo dell'anno liturgico ci troviamo? Siamo nel tempo Pasquale, quel periodo di tempo cioè, che segue la festa della Pasqua. In queste domeniche, le letture della Messa, ci presentano la Resurrezione di Gesù, vero Dio e vero uomo, come un fatto reale. Gesù, cioè, appare non come un fantasma, ma in carne ed ossa, tangibile, visibile. Vi ricordate: durante la passione, quando catturano Gesù e lo mettono in croce, tutti i discepoli di Gesù, eccetto Giovanni, scappano, fuggono, se la danno a gambe. Oggi, nella prima lettura, che è tratta dagli Atti degli Apostoli,( un libro della Bibbia che ci parla proprio di come vivevano i primi cristiani, soprattutto gli apostoli che Gesù per tre anni aveva formato), vediamo Pietro parlare apertamente della resurrezione di Gesù, proprio lui che quando hanno preso Gesù aveva fatto finta di non conoscerlo. Se Gesù non fosse risorto e non gli fosse apparso, perché mai Pietro afferma di averlo visto, rischiando anche la morte? Gli apostoli ora sono tutti coraggiosi, non hanno più paura, perché hanno l'aiuto dall'alto e sono sicuri di quanto hanno visto e toccato. Gesù appena appare agli apostoli, la prima parola che dice loro è: " Pace a voi". Questa parola per noi significa poco. "Pace" per gli ebrei non significava solo assenza di guerra, assenza di conflitti, ma gioia piena, felicità, benessere, armonia. La resurrezione di Gesù ha portato tutto questo. Ecco perché gli apostoli vogliono dirlo a tutti. Immaginate se qualcuno di voi scoprisse una medicina che all'istante facesse scomparire il virus covid. Sicuramente non potrebbe tenersi questa notizia per se stesso. Quello che è venuto a portarci Gesù è molto di più di questa medicina. Infatti non si muore soltanto di covid e Gesù è venuto a sconfiggere la morte per sempre, non solo la morte da covid; ed è per questo che tutti noi che ne siamo venuti a conoscenza non possiamo non essere missionari, non ardere dal desiderio di dirlo a tutti. È per questo che Gesù ha detto agli apostoli: "sarete testimoni". A questo riguardo vorrei raccontarvi una storia vera, successa proprio un po' più di un mese fa. Si tratta di una bambina russa di 10 anni, affetta da cancro al cervello. Il suo nome è Teresita. Da quando aveva 3 anni è stata adottata da una famiglia spagnola. I suoi genitori adottivi, molto religiosi, l'hanno cresciuta nella fede Cattolica. All'età di 4 anni inizia il suo calvario, la prima operazione al cervello. L'11 febbraio scorso, festa della Madonna di Lourdes e giornata del malato, Teresita ha ricevuto l'unzione degli infermi. Quando il sacerdote è andato da lei, la bambina gli ha confidato il desiderio di diventare missionaria. Il sacerdote, Mons. Angelo Camino, Vicario del vescovo di Madrid, le ha detto proprio lì per lì: "oggi stesso ti porterò una croce e una pergamena in cui si attesta che tu sei nominata missionaria della Diocesi di Madrid". La bambina felicissima di questo dono, ha voluto portare con sé la croce in sala operatoria. Il 7 marzo scorso la bambina è morta con la gioia nel cuore di essere la missionaria di Gesù. Durante le benedizione della salma, in camera mortuaria, la zia di Teresita ha detto ad alta voce: "Permettetemi di farvi ascoltare la registrazione della voce di Teresita. Mia nipote, dopo che ha saputo di essere stata nominata missionaria della Diocesi, mi ha chiamato per telefono e mi ha riferito tutto con grande entusiasmo e poi mi ha detto: "voglio fare conoscere a tutti Gesù, soprattutto ai bambini che non lo conoscono, perché voglio tutti in Paradiso." La mamma attesta: "C'è stata molta gente che ha pregato per mia figlia. Ci sono state anche grandi dimostrazioni d'affetto. Molte persone si sono sentite toccate dalla testimonianza di Teresita. Era molto spiritosa, molto affettuosa, salutava tutti, anche le persone sconosciute. Veniva sempre con me alla santa Messa quotidiana e poi andava contenta a salutare il sacerdote. Recitava a letto le sue preghiere semplici ma profonde con grande devozione. Abbiamo iniziato a recitare tutto il Rosario prima che si addormentasse... si confessava spesso... ha affrontato il dolore con molta fermezza... sembrava una "crocifissa"; ho visto nella malattia di mia figlia un martirio e ogni volta che entrava nella sala della terapia intensiva era come salire sul calvario, non riusciva più a parlare, ma sapevo che mia figlia offriva tutta la sua sofferenza. Con voce debole e tra i dolori più forti la bambina pregava e diceva: " Sacro Cuore di Gesù confido in te". Lei ha sognato spesso il paradiso. Aveva chiesto a Dio se poteva vedere il Beato Carlo Acutis e il suo desiderio è stato esaudito. Era anche molto devota a Santa Perpetua e provvidenzialmente è morta nel giorno proprio della sua festa. Voleva sempre dare a tutti gioia e parlare a tutti di Gesù". La sua storia si è presto divulgata. Innumerevoli i messaggi di credenti e non credenti, commossi dalla storia di Teresita. L'esempio di Teresita ci sproni ad andare avanti e ad essere più coraggiosi nel manifestare la nostra fede in Gesù risorto. Domandiamoci cosa possiamo fare noi per essere missionari, per cioè far conoscere ai nostri amici, parenti e conoscenti la nostra fede. Non sempre forse ci sarà possibile di parlare direttamente di Gesù, ma sempre ci sarà possibile di dimostrare il nostro amore per ogni persona che il Signore mette sul nostro cammino. Sempre possiamo scegliere come comportarci: se seguire i nostri istinti sfrenati oppure la vocina che ci dice quello che fa piacere a Gesù. Teresita ora sta in cielo. Possiamo chiedere aiuto a lei perché in ogni occasione testimoniamo l'amore di Dio per noi. Commento a cura di Tiziana Mazzei |