Omelia (11-10-2005)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Io non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede.

Come vivere questa Parola?
Paolo si presenta così, a testa alta, quale banditore di un messaggio che non conosce le sottili disquisizioni della sapienza umana, ma che, proprio in questa sua apparente povertà, rivela la straordinaria potenza di Dio. Sì, la Parola di Dio, nella sua scarna essenzialità, riesce a scavare là dove trova cuori disponibili, facendo emergere quell'impronta divina che neppure il peccato riesce a cancellare. Ne abbiamo testimonianze in tutti i secoli. Anche ai nostri giorni non mancano figure luminose, magari emergenti da un passato tumultuoso o equivoco, che sono rimaste conquistate dal vangelo così che la loro vita è cambiata totalmente e oggi sono cristiani impegnati, autentici apostoli. Sì, essi dicono con la vita che "non si vergognano del vangelo". Ma questo è poi vero per tutti i cristiani? Per me? Per te? Sembrerebbe un dato scontato, ma non lo è affatto. Ci si può "vergognare" del vangelo anche senza confessarselo esplicitamente. È la vita, che ne dà prova. Se vivo la mia fede da "imboscato", attento a non rivelarmi "in pubblico", cercando di mimetizzarmi il più possibile in una società dove i valori cristiani sono irrisi, allineandomi con le scelte che vanno per la maggiore, anche se contro coscienza, posso dire schiettamente che "non mi vergogno del vangelo"?

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi chiederò: Io mi vergogno del vangelo? Rivedrò, quindi, come il mio comportamento deve cambiare per diventare "annuncio".

Concedimi, Signore, la grazia di lasciarmi permeare dal vangelo, così che la mia vita ritrovi la forza del "pugnetto di lievito" immesso nella "massa" di un mondo scristianizzato.

La voce di un Padre della Chiesa
La conoscenza delle Scritture prenda in voi forza e consistenza duratura, così che gli altri ne percepiscano, se così si può dire, un vago profumo nell'aria. Che essa sia come "inviscerata" nei vostri sensi e vista e palpata..
Giovanni Cassiano