Omelia (09-05-2021) |
don Mario Simula |
L'Amore senza argini Il percorso del credente, discepolo del Signore Risorto, è tracciato. Non ne esiste uno alternativo. Non prevede scorciatoie. La luce che lo indica è inestinguibile e luminosissima. Splende giorno e notte. E' una luce semplice e intensa. Disarma chi la accoglie con cuore sincero e buono. E' la chiarezza senza nebbie. E' il nome di Dio: "Dio è amore". Dio si chiama Amore. Dio Amore "ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita". Dio è Amore. La prova commovente e paterna è questa: "Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi". Ecco l'altra prova: "Dio ha mandato il suo Figlio come vittima per estinguere definitivamente il prezzo amaro dei nostri peccati". Il discepolo che Gesù amava ci ha resi partecipi di questa misura intima dell'Amore di Dio. Poggiando il capo sul cuore del Maestro, alla vigilia della passione, avverte lo stupore per un amore così irraggiungibile, eppure vicinissimo a noi. Soltanto dall'Amore colmo del Padre poteva scaturire la sorgente appagante del Vangelo da raccontare a tutti "senza fare preferenze di persone". Quell'Amore accoglie indistintamente chi lo teme, chi lo ascolta con rispetto e con animo da cercatore instancabile. "Chi pratica la giustizia a qualunque nazione appartenga". L'umanità vive di uomini e donne di buona volontà. A volte non sanno chi è Dio, che il suo nome è Amore. Lo cercano, tuttavia, a tentoni, con rettitudine, praticando misericordia verso tutti. Cercatori sinceri e veritieri, già incamminati sulla strada di Dio, senza saperlo. Cercatori ai quali è dato lo Spirito, anche se non appartengono alla categoria di coloro che credono fin dalla prima ora. Possono anch'essi entrare nella famiglia di Dio nel nome di Gesù Cristo. Capita a me e a te di doverci riorientare seguendo le orme invisibili di Dio, quando la notte oscura prende il sopravvento sulla luce della consolazione. Capita a me e a te di dimenticare il primo amore. Eppure Dio Amore ci innamora sempre. E' un bisogno scritto nel cuore. La solitudine, gli smarrimenti, le sbandate interiori ci fanno desiderare ancora più intensamente Dio-Amore, come unica ragione della vita. Anche quando altro ci attrae, come una sirena passeggera e persuasiva. Le parole stesse di Gesù, rivelazione del cuore innamorato del discepolo che Gesù amava, rilanciano un'eco indicibile nella nostra vita. "Rimanete nel mio amore". Cos'altro posso desiderare di più appagante se non accettare l'invito del Maestro: "Rimanete nel mio amore"? Non esiste amore alternativo che possa darmi una risposta. La condizione liberante per rimanere nell'amore di Gesù è accogliere e osservare i suoi comandamenti. Accogliere e vivere il comandamento: l'amore reciproco. Amarci l'un l'altro come Gesù ci ha amato, apre davanti a noi le porte della gioia, della sua gioia. L'unica che possa rendere piena la nostra gioia. Per Gesù non siamo più servi né schiavi. Siamo amici, perché ci ha rivelato i suoi segreti. Tutti quelli che appartengono al cuore del Padre. Non siamo stati noi a scegliere Gesù. E' stato Gesù a scegliere noi. Non so come vivere questo privilegio, una chiamata così inattesa. Una grazia così speciale. Gesù ha scelto me, nonostante me, nonostante quello che sono, nonostante le mie riserve su di Lui, nonostante i miei peccati, nonostante le mie scorribande dietro fonti inquinate e amori inappaganti. Mi ha scelto fidandosi di me, a occhi chiusi. Mi ha scelto perché io vada e porti molto frutto. Ha scelto noi insieme, comunità dei discepoli, perché insieme andiamo e portiamo molto frutto. La percezione certa di questo amore e della scelta, la sicurezza della chiamata, diventano visibili ad una condizione irrinunciabile: "Che vi amiate gli uni gli altri". E' il comando del Signore Risorto. E' il documento di riconoscimento della nostra appartenenza a Gesù. E' l'unica luce che può brillare colpendo gli occhi e il cuore di coloro che ci incontrano. Altrimenti è la tenebra fitta. Il buio dell'insignificanza. La Chiesa della Pasqua era un piccolo manipolo di persone. Eppure ha incendiato il mondo. Quella Comunità aveva appreso la lezione e l'urgenza dell'Amore. Gesù, tu mi ami senza fare conto dei miei limiti e delle mie povertà. Quando ami e quando scegli non fai preferenza di persone. Gesù, mi sento raccolto dagli immondezzai del mondo come se proprio di una persona come me avessi bisogno per portare la tua gioia. Gesù, in quel momento la rivelazione dei tuoi segreti è stata una valanga inarrestabile. Mi hai fatto conoscere Dio Amore. Tuo Padre Amore. Tu Amore. Se sei con me, Gesù, lo fai spinto da quell'Amore che non riesco a contenere. Mi viene il desiderio di gridarlo, di portarlo, di contagiarlo talmente è inaudito. Gesù, a volte credo di essere io ad amare Dio, come se gli facessi una concezione. Non ho capito niente. Non ho capito che è Dio che ha amato me. Ha avuto questa idea folle di amarmi per primo. Gesù, anche tu fai lo stesso. Me ne accorgo ogni giorno, quando penso di averti sopravanzato al traguardo, tu sei già presente a braccia aperte proprio per raccontarmi il tuo amore. Gesù, tu mi chiami amico, non servo. Gesù io sono tuo amico perché conosco i battiti del tuo cuore. Ogni volta che li sento scuotere il mio petto comprendo che mi sei vicino perché la tua gioia diventi la mia gioia. In pienezza. Gesù, in certi momenti mi illudo di essere stato io a sceglierti. Illuso. Non ho ancora compreso che Tu, con grande mia sorpresa e felicità, hai scelto me. Gesù, voglio restare sempre nel tuo amore. Voglio portare frutto perché sono nel tuo amore. Voglio amare per la forza del tuo amore. |