Omelia (23-05-2021) |
don Roberto Rossi |
Amore, gioia pace... accogliere e vivere i frutti dello Spirito È la festa grande di Pentecoste, la festa dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo: Dio amore. Lo Spirito Santo: vita e amore nella Chiesa, lo Spirito Santo: vita e amore nell'umanità. Gesù ha parlato molto dello Spirito Santo. Ce lo ha promesso, ce lo ha inviato. Dice: "Quando verrà lo Spirito vi insegnerà ogni cosa, vi ricorderà tutto quello che vi ho detto", vi porterà i frutti della salvezza. "Pace a voi, ricevete lo Spirito Santo, a chi perdonerete i peccati saranno perdonati". Seguendo quasi un filo conduttore, in successione cronologica, la parola di Dio oggi ci fa passare da queste promesse di Gesù, all'avvenimento grande della discesa dello Spirito sugli apostoli nel cenacolo, riuniti in preghiera con Maria, la madre di Gesù. Dice il testo degli Atti: "Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano". Lo Spirito scende come un fuoco con tante lingue che si posano su ciascuno di loro e sono colmati di Spirito Santo e cominciano a parlare e tutti sentono proclamare nella propria lingua le grandi opere di Dio. Erano i poveri apostoli, paurosi, chiusi nel cenacolo... Lo Spirito fa spalancare le porte, cambia quei cuori, trasforma la paura in coraggio, in una forza unica. Da quel primo giorno e per tutta la vita saranno i testimoni appassionati e coraggiosi di Cristo, gli annunciatori del Vangelo in ogni parte della terra, persone che non avranno paura di soffrire e di morire nella luce, nella grazia, nella gloria, nell'amore di Dio. E questa opera appassionata di evangelizzazione e di testimonianza durerà per tutto il tempo della Chiesa, quando servi fedeli si lasciano trasformare dallo Spirito Santo. L'apostolo Paolo nella sua lettera ai Galati ci dice che se viviamo dello Spirito, siamo chiamati a camminare secondo lo Spirito. Egli dà uno sguardo alla situazione mondana, ai problemi del mondo di allora, ma che noi vediamo presenti e rovinosi anche nel nostro tempo. Ma annuncia il grande cambiamento dalle opere della carne ai frutti dello spirito, dalla mondanità, dai mali del mondo e dai peccati della terra alla vita splendida delle cose sante, che lo Spirito compie in chi si apre a Lui. Dice: "Sono ben note le opere di peccato: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosie, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere". Certamente abbiamo visto qualche volta un ubriaco, giovani che cercano l'alcol, il fumo e cose ancora più pericolose, abbiamo visto gente che litiga, che usa violenza con parole e gesti, abbiamo visto in televisione i terribili segni di distruzione delle guerre. Nei nostri ambienti c'è immoralità, disonestà a volte, divisioni familiari di uomini e donne che portano avanti i loro capricci, come eterni adolescenti, anche se hanno dei figli. La nostra società ha bisogno di conversione, noi abbiamo bisogno di conversione... Il bisogno di cambiare un mondo di cose, perché continuando così non si realizza niente per sé, né per gli altri. Chi può darci la forza di questo cambiamento? Il Signore ci dona il suo Spirito... Lo Spirito Santo che è luce, forza, pace, amore. Dio amore è effuso nei nostri cuori... se vogliamo accoglierlo. Abbiamo ricevuto il battesimo, abbiamo ricevuto lo Spirito Santo nel battesimo, nella cresima, lo riceviamo ogni volta che celebriamo i sacramenti, ogni volta che con umiltà e perseveranza lo imploriamo. L'apostolo Paolo ci dice allora quali sono i frutti dello Spirito, quei frutti che opera in noi, con la forza che ci dà per vivere un'esistenza di luce. "Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, comprensione, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé". Sono le cose più profonde che possiamo accogliere dalla bontà di Dio, che possiamo vivere, in un'esistenza che diventa bella, fruttuosa e santa davanti al Signore e davanti a tutti i fratelli e le sorelle del mondo. |