Omelia (30-05-2021) |
Missionari della Via |
Oggi celebriamo la solennità della Santissima Trinità. Uno dei misteri della fede cristiana e, in quanto tale, non cercheremo di spiegarlo ma di contemplarlo come segno e modello di comunione e amore, e come fine ultimo della nostra vita. Affermare che Dio è Uno e Trino dice che il nostro Dio non è una monade isolata chiusa in se stesso, ma è relazione, relazione di amore. E se noi siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio è anche chiaro che per realizzarci siamo chiamati al dialogo, alla comunione, alla relazione con gli altri, che riconosciamo nostri fratelli in quanto abbiamo un Padre comune! Solo l'amore crea, solo l'amore rende felici è questo è segno che noi siamo immagine della Trinità. Come facciamo ad essere felici se tra di noi siamo divisi, se tra di noi vi è odio e rancori. Gli altri non sono l'inferno come diceva un filosofo, ma la solitudine è l'inferno! Certo, i conflitti non mancano in nessun posto, ma i conflitti affrontati con maturità e desiderio di crescere e arricchirsi, sono costruttivi e non distruttivi. «Noi siamo chiamati a vivere non gli uni senza gli altri, sopra o contro gli altri, ma gli uni con gli altri, per gli altri, e negli altri. Questo significa accogliere e testimoniare concordi la bellezza del Vangelo; vivere l'amore reciproco e verso tutti, condividendo gioie e sofferenze, imparando a chiedere e concedere perdono. In una parola, ci è affidato il compito di edificare comunità ecclesiali che siano sempre più famiglia, capaci di riflettere lo splendore della Trinità e di evangelizzare non solo con le parole, ma con la forza dell'amore di Dio che abita in noi» (Papa Francesco).
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