Omelia (13-06-2021)
don Roberto Seregni
Cosí è il Regno di Dio

Dopo una larga parentesi, rientriamo nel tempo ordinario con due brevi e bellissime parabole.
La prima è un invito alla fiducia e alla pazienza. La presenza del Regno di Dio a volte può apparire improduttiva, nascosta o addirittura assente. La parabola ci insegna che la presenza di Dio, anche se sottratta alla vista come il seme sottoterra, è all'opera dentro la storia dell'umanità. Anche se non ce ne rendiamo conto, Dio continua a tessere la storia, tutto è nelle sue mani. Certo: tra il momento della semina e quello del raccolto, c'è un tempo in cui il contadino può solo attendere con pazienza che dal grembo silenzioso della madre terra spunti un segno di vita. La parabola ci invita a cambiare le nostre prospettive, a svestirci delle nostre logiche di efficienza per entrare nella dimensione della contemplazione. Dio è presente nella storia, sono i nostri occhi che non lo sanno piú riconoscere.
La seconda parabola gioca invece sul contrasto tra la piccolezza del seme di senape e la grandezza dell'albero che da esso può nascere. Gesù sta parlando di sé e della sua missione: nell'umiltà della sua persona è già presente la grandezza e la bellezza del Regno. Nella carne del figlio del falegname si inaugura la presenza del Regno, si apre un tempo nuovo che sbaraglia i nostri criteri di giudizio. Nella "piccolezza" di Gesù si nasconde la bellezza inaudita del Regno. A noi il compito di accoglierla e di imparare a riconoscere i semi della presenza del Regno senza fermarci alle apparenze.

don Roberto Seregni