Omelia (11-07-2021) |
don Roberto Seregni |
E prese a mandarli a due a due La strategia missionaria di Gesù è davvero sorprendente. Dopo essere stato snobbato dai suoi paesani e aver potuto realizzare solo poche guarigioni, invece di prendersi un tempo di riflessione, il maestro invia i suoi discepoli in missione. Io mi sarei preso una settimana di vacanza per rimettere le cose in ordine e riprogrammare con calma la programmazione pastorale, ma Gesù sa bene che la partenza in missione non si fonda sull'ampiezza del consenso, ma sull'urgenza del Vangelo. Nel nostro testo è molto evidente che la missione è segnata fin dall'inizio dalla possibilità del rifiuto, e Gesù dà indicazioni ben precise al rispetto: "se non vi ascoltassero... se non vi accogliessero...". Il maestro affida un compito, ma non garantisce il risultato. Il rifiuto dei suoi compaesani e il martirio di Giovanni Battista, narrato da Marco immediatamente dopo l'invio in missione, chiariscono benissimo questa prospettiva. Il discepolo non deve misurarsi sulla visibilità del risultato in termini numerici, ma sulla qualità e lo stile dell'annuncio. Il maestro ci chiede di essere fedeli al Vangelo, non di riempire stadi o piazze; ci invita a spargere ovunque il seme della Parola, ad essere generosi, a non preoccuparci di contare. L'unica cosa che conta è la fedeltà al progetto del Regno. don Roberto Seregni |