Omelia (11-07-2021)
padre Paul Devreux


"Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due".

Che bello ricevere il mandato. Scoprire che Dio si fida di me, di noi. Gesù ci manda a parlare del Vangelo. Cosa posso raccontare? Semplicemente come mi aiuta, e se non ho niente da dire, è segno che non riesco a vedere quest'aiuto. Normalmente un discepolo è uno studente che deve assimilare nozioni e tecniche per imparare un mestiere. Qui è diverso: noi discepoli siamo invitati ad essere testimoni della presenza e dell'azione di Dio nella nostra vita. Non devono parlare di me, ma di Dio, e aiutare gli altri a scoprire questa presenza nella loro vita.

Io dal Vangelo ho ricevuto molto. Ho scoperto l'esistenza di un Dio che essendo padre, mi fa sentire figlio, e mi rendo sempre più conto di quanto si cura di me e di come l'ha sempre fatto, anche quando non lo conoscevo. Grazie al vangelo ho ricevuto dei fratelli e da allora non sono mai più stato solo. Infatti Gesù li manda due a due, perché Dio c'invita a vivere in una dimensione comunitaria. La chiesa, se fatta di persone sole, perde la sua identità e si svilisce. Mentre se è fatta di tante piccole comunità e famiglie, è viva e comunica vitalità attorno a sé.


"e diede loro potere sugli spiriti immondi".

Gesù ci da un potere solo; quello di amare. Questo potere ci consente di smascherare gli spiriti immondi, che sono tutte quelle inclinazioni che ci rendono disumani, che distruggono la fraternità e rendono la convivenza difficile. Non si cacciano con l'acqua santa, ma annunciando il vangelo, proponendo le beatitudini come via, verità e vita.


"E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche.

E diceva loro: "Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo".


Queste indicazioni hanno un senso anche per chi semplicemente prova ad annunciare il vangelo nel quotidiano e in famiglia. Sono un invito all'essenzialità. Non c'è bisogno di tante cose per dare una buona notizia, ne per raccontare come il Signore mi aiuta. Gli studi, i libri e tante altre ricchezze ci vogliono per fare esegesi, antropologia biblica, per tradurre i testi e capirne il significato, ma non per dire che il Signore c'è.


"Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro".

Questo può significare che rifiutiamo il loro modo di pensare, ma anche che non vogliamo imporre nulla. S'è solo fatto la proposta di una società che, grazie a Dio, può essere più umana.


"E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano".

Io penso che non ho mai scacciato demoni, ne guarito nessuno, pur avendoci provato tante volte, ma certamente l'invito alla conversione, cioè a guardare a Dio, contemplando l'umanità di Gesù, ci rende più umani e ci guarisce da tanti mali.

Signore grazie per la proposta che ci fai di andare a parlare di te, per quando riusciamo ad invogliare qualcuno a cercarti, per quando ci rendi strumenti della tua Pace.


Buona domenica.