Omelia (18-07-2021) |
padre Antonio Rungi |
La relazione a Gesù sulla missione svolta dagli apostoli Il vangelo di questa XVI domenica del tempo ordinario ci informa sulla missione svolta dagli apostoli e come essi riferiscono al Signore del lavoro portato a termine, non solo a livello concreto, ma anche a livello di insegnamento. La loro missione si era, infatti, concentrata nel trasmettere la fede e parimenti nell' operare nel campo della carità e del servizio. Gesù presso atto del grande lavoro apostolico e missionario svolto dai suoi discepoli, non dice bravi e bene per tutto, oppure mi fa piacere o avete fatto un buono lavoro, né esprime un giudizio di valutazione sul loro operato, dice semplicemente una cosa molto importante: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'» Dopo un intenso lavoro, la necessità di riposare e cercare il silenzio e la solitudine riguarda tutti, anche gli apostoli del vangelo. Le ferie, le vacanze sono un diritto di tutti, compresi di quelli che in tutto l'anno sono stati impegnati nella pastorale e molte volte anche condizioni disagiate. Gesù quindi riconosce il diritto al riposo e alla pausa dopo il lavoro anche ai suoi discepoli. D'altra parte il Signore dopo aver lavorato per la creazione in sei giorni, il settimo si riposò, rendendo sacro il giorno del Signore. Il motivo per giustificare questo momento di pausa e di relax è spiegato nello stesso testo del vangelo di Marco, in quanto, leggiamo in esso che "erano molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare". Un via vai di persone con esigenze diverse che gli apostoli accolgono, ma con il rischio di non farcela più, anche se erano abituati a fatiche pesanti e dure, essendo pescatori la maggior parte di loro. Anche per loro scatta il bisogno di riposare e mangiare, cioè di alimentarsi nelle necessità fisiche che, come ben sappiamo, sorreggono quelle spirituali. Sempre nel testo del vangelo leggiamo come in realtà la gente nonostante la fatica e la stanchezza di Gesù e degli Apostoli comunque vanno alla ricerca di loro. Mi sembra di vedere in queste immagini le scene di tante persone che aspettano ore e giornate per avere una visita di un dottore o per essere operati e poi magari per la stanchezza dei medici viene rimandato il tutto a tempo indeterminato, come è successo purtroppo in questo anno di pandemia. Per dare priorità ai malati di covid sono stati trascurarti i malati di altre malattie, per il giustificato rischio di contrarre il virus e con esso rischiare la vita per questa ulteriore e più tecnica motivazione. Ritornando alle scene del vangelo di oggi ci rifacciamo a quello che Gesù e gli apostoli fanno insieme. Vista l'urgenza del riposo il gruppo prese una barca e si diresse verso un luogo deserto, in disparte. Che successe a quel punto? Anche allora c'era chi osservava e seguiva i movimenti di Gesù e degli Apostoli; per cui molti li videro partire e capirono dove erano diretti e li anticiparono all'approdo, li aspettarono dove sapevano che sarebbero arrivati. Infatti, Marco dice che "da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero". Gesù non aveva assolutamente presa in considerazione questa eventualità e davanti allo spettacolo, allo scenario bellissimo di tanta gente in cerca della sua persona, della sua parola e dei suoi miracoli, cosa fece? Insieme a tutto il gruppo scese dalla barca e vedendo una grande folla, ne ebbe compassione, nel senso che si commosse e si immedesimò nelle loro condizioni, e fece notare come esse erano persone senza guide e sostegno. A questo punto cosa si fa? Si fa finta di niente come fanno tanti pastori, maestri, docenti, politici, amministratori e varie altre categorie di soggetti in autorità e che dovrebbero fare qualcosa per gli altri e non lo fanno perché sono stanchi, non hanno tempo e soprattutto non ne vedono un utilità, oppure si interviene? Gesù soprassa anche il bisogno del riposo fisico e allora invece di passare oltre come il sacerdote e il levita del vangelo del buon samaritano, si mise all'opera e continuò ad insegnare loro molte cose. Gesù è davvero instancabile nel lavoro apostolico e missionario. Esempio per quanti hanno ricevuto una chiamata del genere ed invece di lavorare cercano solo di riposare e limitare al minimo il loro servizio apostolico, perché hanno orari, abitudini e comodità da garantire alle proprie persone. Già nell'Antico Testamento il Signore mette in guardia da quei pastori che trascurano il gregge. Nella prima lettura di questa XVI domenica del tempo ordinario è fatto risaltare proprio questo dal profeta Geremia, che quale portavoce di Dio, ammonisce: «Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Perciò dice il Signore, Dio d'Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere". Castighi e punizioni per questi pastori che hanno disperso il gregge e lo hanno fatto perire. Di fronte allo scempio compiuto da simili pastori menefreghisti, il Signore afferma che radunerà Lui stesso il resto delle sue pecore da tutte le regioni dove le aveva scacciate e le farà tornare ai loro pascoli. Queste pecore saranno feconde e si moltiplicheranno, per dire che crescerà il numero di quanti si aggregheranno al gregge. Su queste nuove realtà ecclesiali, il Signore costituirà sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una". In poche parole, arriveranno pastori più zelanti, coraggiosi e meno concentrati su se stessi e più centrati sul gregge da curare e far progredire. Su tutto questo progetto di recupero ecclesiale o del popolo santo di Dio emerge la figura del salvatore, indicato qui come un germoglio giusto per Davide, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. La prefigurazione del futuro messia è qui anticipata nei minimi dettagli. Infatti nel tempo in cui il Messia sarà presente in Giuda, questo sarà salvato e Israele vivrà tranquillo. Questo nuovo pastore e messia avrà anche un nome ben preciso ed indicativo della sua missione e vocazione: lo chiameranno con questo nome: Signore-nostra-giustizia». E Cristo, nella pienezza dei tempi verrà proprio a portare a compimento la salvezza attraverso la liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù dell'Egitto.
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