Omelia (28-07-2024) |
don Roberto Seregni |
Prese il pane e rese grazie Il racconto della moltiplicazione dei pani è l'unico miracolo di Gesù narrato da tutti gli evangelisti. Giovanni sottolinea con forza la centralità del maestro: è lui che vede il bisogno della folla, è lui che attira l'attenzione dei discepoli, è lui che distribuisce pane e pesci. Il maestro è attento e concreto, si accorge che la gente accampata sulle sponde del lago ha fame e prende l'iniziativa. Gesù sa che abbiamo fame, sa che l'unico pane che può saziarci è quello condiviso nella fraternità, è il pane spezzato nell'amore che ricompone i nostri cuori divisi. Leggendo il testo con attenzione, possiamo accorgerci che Giovanni non parla di "moltiplicazione". Il vero miracolo non è il moltiplicare, ma il condividere. Andrea aveva ragione: cinque pani e due pesci sono poco più di una merenda per due persone, possono forse bastare per una folla di uomini, donne e bambini assiepati sotto il sole? Ma con Gesù la matematica non serve. Quei cinque pani e due pesci non sono niente se tenuti nello zaino, ma possono diventare molto se messi nelle mani di Gesù. Il poco che ho, il poco che sono, se lo metto nelle mani di Gesù si moltiplica all'infinto. La missione ci ha insegnato che ció che conta non è il "quanto", ma il "dove" e il "come". Non importa se hai poco, o niente; l'importante è mettere tutto nelle mani di Dio con fiducia e passione. Lui farà esplodere il miracolo dell'amore. Un abbraccio don Roberto |