Omelia (15-08-2021)
padre Antonio Rungi
Con te o Maria il cielo si è riempito di amore materno

La chiesa oggi celebra la solennità di Maria Santissima assunta in cielo in anima e corpo. E' un dogma mariano di fede proclamato solennemente da Pio XII il 1 novembre 1950, durante l'anno santo e a qualche anno di distanza dalla conclusione del secondo conflitto mondiale che aveva prodotto morte e distruzione in tutto il mondo. Anche in questo 2021, la solennità dell'Assunta assume un valore e un invito a rinascere e a riprenderci dopo il periodo più duro della pandemia.

Allora nel 1950 questa festa fu accolta con grande gioia e speranza da tutta la cristianità e da allora questa ricorrenza mariana è entrata sempre più nel cuore e nella devozione popolare, al punto tale che non c'è città in Italia in cui la Madonna Assunta in cielo non venga festeggiata.

Tante le celebrazioni e le iniziative in onore dell'Assunta anche di carattere civile e sociale, ma fondamentalmente la festa, già celebrata anticamente, rimane essenzialmente una ricorrenza religiosa del 15 agosto e come tale viene vissuta dai devoti della Beata Vergine Maria. Infatti la "dormitio Virginis" e l'assunzione, in Oriente e in Occidente, sono fra le più antiche feste mariane.

Tuttavia solo nel 1950 fu proclamato il dogma e confermata la millenaria devozione alla Beata Vergine Maria assunta alla gloria del cielo.

Si legge, infatti, nel testo della costituzione a firma di Pio XII: «Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica».


La solennità di quest'anno 2021 ci sollecita un impegno cristiano, incentrato sulla speranza e gioia mariane.

Entrare nel mistero di Maria con l'animo disponibile a lasciarsi toccare dalla grazia vuol dire esprimere un vero culto verso la nostra Madre Celeste, che, come ci ricorda il Concilio Vaticano II, nella Costituzione dogmatica "Lumen Gentium", ribadendo quanto già affermato da Pio XII. Maria nella sua assunzione al cielo fu "esaltata quale regina dell'universo per essere così più pienamente conforme al Figlio suo, Signore dei signori (cfr. Ap 19,16) e vincitore del peccato e della morte" (LG 59).

In questa verità di fede comprendiamo da un punto di vista teologico ed ecclesiologico, che la Vergine Assunta è primizia della Chiesa celeste e segno di consolazione e di sicura speranza per la chiesa pellegrina. Questo perché l'Assunzione di Maria è un'anticipazione della resurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale.


Questa verità di fede attinge la sua storia dalle origini e del cristianesimo e dai primi secoli della fede cattolica. Il primo scritto attendibile che narra dell' Assunzione di Maria Vergine in Cielo, come la tradizione fino ad allora aveva tramandato oralmente, fu del Vescovo san Gregorio di Tours ( 538 ca.- 594), storico e agiografo gallo-romano: «Quando la beata Vergine, avendo completato il corso della sua esistenza terrena, stava per essere chiamata da questo mondo, tutti gli apostoli, provenienti dalle loro differenti regioni, si riunirono nella sua casa. Quando sentirono che essa stava per lasciare il mondo, vegliarono insieme con lei. Ma ecco che il Signore Gesù venne con i suoi angeli e, presa la sua anima, la consegnò all'arcangelo Michele e si allontanò. All'alba gli apostoli sollevarono il suo corpo su un giaciglio, lo deposero su un sepolcro e lo custodirono, in attesa della venuta del Signore. Ed ecco che per la seconda volta il Signore si presentò a loro, ordinò che il sacro corpo fosse preso e portato in Paradiso». Molte le testimonianze della patristica che fanno riferimento all'assunzione della Vergine Santissima, tra cui eccelle un brano di di san Giovanni Damasceno (676 ca.- 749), dottore e padre della Chiesa, che dice: «Era conveniente che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte. Era conveniente che colei che aveva portato nel seno il Creatore fatto bambino abitasse nella dimora divina. Era conveniente che la Sposa di Dio entrasse nella casa celeste. Era conveniente che colei che aveva visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre. Era conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto a motivo di suo figlio e che fosse onorata da tutte le creature quale Madre e schiava di Dio».

La Madre di Dio, che era stata risparmiata dalla corruzione del peccato originale, fu risparmiata dalla corruzione del suo corpo immacolato, Colei che aveva ospitato il Verbo doveva entrare nel Regno dei Cieli con il suo corpo glorioso.


E noi oggi la vogliamo ricordare e pregare la nostra Madre Celeste come sempre, ma con un motivo in più, perché dal cielo possa guidare il cammino dei suoi figli verso la gloria del cielo, dove ci attende come Madre di Dio e Madre nostra con questa preghiera che le rivogliamo dal profondo del nostro cuore, ringraziandola per tutti i benefici che il Signore ci concede, mediante la sua intercessione. Lei che andò in visita alla cugina Elisabetta, in attesa del precursore, portando all'anziana donna la gioia del Redentore, che Maria portava con se, nel suo grembo verginale, come ci ricorda il brano del Vangelo di questa solennità, ci indichi il cammino mariano per portare gioia e speranza agli altri. E come ricorda Papa Francesco nella Evangelii Gaudium, Maria ci porta a Cristo e ci porta alla gioia che è Cristo, unico Salvatore del mondo: "La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall'isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia". Ed aggiunge: "Ogni volta che guardiamo a Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell'affetto. In lei vediamo che l'umiltà e la tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi importanti. Guardando a lei scopriamo che colei che lodava Dio perché «ha rovesciato i potenti dai troni» e «ha rimandato i ricchi a mani vuote» (Lc 1,52.53) è la stessa che assicura calore domestico alla nostra ricerca di giustizia. È anche colei che conserva premurosamente «tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). Maria sa riconoscere le orme dello Spirito di Dio nei grandi avvenimenti ed anche in quelli che sembrano impercettibili. È contemplativa del mistero di Dio nel mondo, nella storia e nella vita quotidiana di ciascuno e di tutti. È la donna orante e lavoratrice a Nazaret, ed è anche nostra Signora della premura, colei che parte dal suo villaggio per aiutare gli altri «senza indugio» (Lc 1,39). Questa dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di cammino verso gli altri, è ciò che fa di lei un modello ecclesiale per l'evangelizzazione. Le chiediamo che con la sua preghiera materna ci aiuti affinché la Chiesa diventi una casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda possibile la nascita di un mondo nuovo. È il Risorto che ci dice, con una potenza che ci riempie di immensa fiducia e di fermissima speranza: «Io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5). Con Maria avanziamo fiduciosi verso questa promessa, e diciamole:
O vergine immacolata,

assunta in corpo ed anima

alla gloria dell'eterno Padre,

dal tuo trono regale,

ove siedi regina degli Angeli e dei Santi,

guarda ai tuoi figli in cammino,

in questa valle di lacrime,

perché trovino in te la stella polare,

per cercare luce e verità.

Madre del Redentore

veglia su questo mondo

segnato dal dolore e dalla paura,

perché sappia affrontare le sfide di questo tempo,

con il tuo stesso coraggio di donna e madre

del bell'amore e della santa speranza.

Donna, ricolma di Spirito Santo

indica a tutti i tuoi figli, dispersi nel mondo,

la strada che conduce al paradiso,

dove tu li attendi, coronata di stelle,

e splendente di esclusiva bellezza.

Maria, Madre nostra,

nel tuo infinito amore verso Dio,

Uno e Trino,

orienta la nostra vita

verso la gioia senza fine. Amen.