Omelia (15-08-2021)
don Michele Cerutti


Siamo oggi chiamati a contemplare il grande mistero dell'Assunzione di Maria Vergine, dogma mariano che ci rimanda ancora una volta alle realtà ultime e ci indica la meta del nostro camminare sulla terra: il Paradiso.

Il brano evangelico scelto è significativo.

Il modello di questo camminare è la Vergine Maria.

Dopo l'annuncio dell'Angelo e l'eccomi espresso senza ripensamenti, la Madonna si mette subito in servizio.

Saputo che la cugina Elisabetta, pur avanti in età, è in attesa Maria si prodiga nell'assisterla.

La scena del brano evangelico si sposta dalla casa della Vergine a quella della cugina lontano dagli ambienti ovattati del Tempio per abitare quelli della ferialità domestica.

La santità allora si vive in quella quotidianità che segna la nostra vita.

La grandezza di queste due donne che hanno ricevuto la corona di gloria sta nell'aver fatto cose grandi nella vita di tutti i giorni.

Siamo abituati a pensare alla santità come qualcosa di straordinario e di eccezionale come distante dalla nostra esistenza.

Questa solennità con il brano evangelico proposto ci ricorda che la santità di cui la Madonna si pone al vertice passa per quella quotidianità fatta di gesti compiuti in maniera completa.

La Madonna rimase in quella casa tre mesi ovvero il tempo necessario per aiutare la cugina nel parto avendola raggiunta nel sesto mese di gravidanza.

Maria si spende totalmente per l'assistenza.

In quel contesto si respira la dimensione della gioia perché le attese messianiche ora sono realizzate e il Battista esprime nel ventre di Elisabetta l'entusiasmo che lo condurrà nella vita a indicare Gesù come il vero Agnello e per amore della Verità si donerà completamente fino a spargere il sangue.

La Madonna eleva allora una preghiera di ringraziamento che segnerà tutti noi che la recitiamo ogni sera nel Vespro: il Magnificat.

Da questo inno scaturisce che la storia della salvezza non è di coloro che agli occhi degli uomini sono potenti, ma di coloro che vivono ai margini, ovvero i poveri.

Essere santi e quindi vivere nella beatitudine di Dio come ci indica oggi Maria è vivere dalla parte di questi.

Nel Magnificat la Vergine smonta tutti coloro, cristiani, che accusano il Papa di essere sui temi dei poveri troppo prolisso.

La Madonna ci indica che la via preferenziale per i poveri è l'unica percorribile per il cristiano e scostarsi da questa è andare contro il cuore stesso del Vangelo.

La devozione mariana non diventa così una appendice della fede, ma un vero e proprio supporto per viverne l'essenzialità.

Questo brano ci mette in evidenza come la spiritualità mariana è caratterizzata da essenzialità ed è sfrondata da ogni romanticismo sdolcinato che rischiamo sempre di vivere quando ci rivolgiamo alla Vergine.

La Madonna ci conduce al cuore del Vangelo e da questo non ci fa discostare.

Questa solennità ci aiuti a riscoprire la vera devozione a Maria e ci aiuti a viverla tutti i giorni.

Vergine Assunta prega per noi!