Omelia (15-08-2021) |
fr. Massimo Rossi |
Commento su Luca 1,39-56 La nostra riflessione sul cap.6 di Giovanni, "Il pane di vita", cede oggi il passo alla solennità dell'Assunta, tradizionale appuntamento di metà estate, che rappresenta virtualmente il giro di boa meteorologico, con i primi acquazzoni... Speriamo non segnino anche l'arrivo dell'autunno, soprattutto per coloro che ancora non son partiti per le vacanze... L'Apocalisse di san Giovanni presenta alcune visioni, icone che evocano la persona di Maria Assunta: l'Arca dell'Alleanza e la Donna vestita di sole. L'Arca santa, era stata fatta costruire da Mosè, durante il viaggio verso la Terra Promessa, su progetto che Dio stesso gli aveva suggerito: in questa cassa di legno, finemente lavorata da ebanisti e orafi, secondo lo stile che avevano appreso dagli artisti di corte egiziani, erano custodite le Tavole dell'Alleanza ricevute sul monte Sinai. Maria Santissima è colei che ha portato in grembo il Verbo incarnato, la nuova ed eterna Alleanza stretta da Dio con tutta l'umanità e suggellata nel sangue di Cristo. L'immagine della donna vestita di sole - quasi superfluo dirlo - rappresenta colei che diede alla luce il Figlio di Davide, il Messia atteso da sempre e annunciato dai Profeti. Secondo la visione di Giovanni, le forze del male congiurano contro la donna che sta per partorire; il piano diabolico è di rapire il bambino appena nato. Ma il neonato è portato prontamente in salvo, destinato a regnare con scettro di ferro; alla madre Dio ha preparato un rifugio nel deserto. Il mistero della separazione tra il figlio e sua madre, un fatto apparentemente contronatura, è stato ed è oggetto di riflessione teologica e spirituale, alla luce dei racconti evangelici; non solo le pagine che parlano di Maria, ma anche quelle che insistono sulla distanza tra l'umanità e la persona di Gesù, mai del tutto accolto e integrato, nonostante l'Amore profondo che Cristo era venuto a manifestare, donando tutto se stesso. L'odierna solennità ci offre un'ennesima occasione per cogliere, almeno tentare (di cogliere), la profonda differenza tra la "lettura" dei fatti ex parte Dei ed ex parte hominis. Ciascuno dei protagonisti del Vangelo avanza un privilegio nei confronti di Cristo... La madre, ovviamente, lo vorrebbe tutto per sé; il padre putativo fa valere, anche lui, il diritto/dovere di considerare a pieno titolo quel bambino figlio suo; poi ci sono i fratelli, i quali tentano di proteggere Gesù, dai rischi che corre nei confronti dai Giudei; il Vangelo ci racconta che un giorno andarono addirittura a prelevarlo per portarlo a casa, perché, dicevamo: "È fuori di sé." (cfr. Mc 3,21). Gli Apostoli sono stati chiamati personalmente dal Signore, dunque è legittimo che avanzino delle pretese di carriera... discutevano infatti tra loro chi fosse il più grande (cfr. Mc 9,34). I discepoli, dal canto loro, non vorrebbero separarsi dal Maestro di Nazareth e non son mai stanchi di ascoltarlo. Anche i sommi sacerdoti e i dottori della Legge nutrono delle aspettative sul Messia e temono che le idee universalistiche manifestate da Gesù possano in qualche modo sminuire, se non addirittura delegittimare la loro dignità di popolo eletto. Infine la folla: vuole farlo re di Israele... Di fronte a questi atteggiamenti del tutto contrari all'ideale evangelico, Cristo prende le distanze: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? (...) Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre." (cfr. Mc 3,33-35). Cristo non è di nessuno, perché Cristo è di tutti! Maria ci dà un esempio straordinario di libertà da sé stessa: colei che lo ha messo al mondo si lascia educare dall'Onnipotente a lasciar andare quel figlio, come se non fosse neanche figlio suo... In verità, la relazione che lega Gesù a Maria, non è soltanto il rapporto naturale tra madre e figlio: certo, Maria, in quanto portò in grembo e diede alla luce Gesù, è a tutti gli effetti sua madre; ma Gesù, in quanto verbo incarnato, lungo l'intero arco della sua vita terrena, non abbandonò mai la propria natura e persona divine; pertanto, anche rispetto a Maria, Gesù è la Parola incarnata, che aveva creato il mondo; e Maria, in quanto creatura, riconosce nel frutto del suo seno, il Creatore dell'universo, dunque anche suo Creatore. Un bel problema, davvero, e ancor più problematica la sua spiegazione a parole. Ben aveva intuito l'immortale Poeta, componendo il cantico su Maria, il gioiello più prezioso della (sua) Divina Commedia. E l'assunzione al Cielo? L'assunzione può essere interpretata come il ricongiungimento familiare della Madre con suo Figlio; il premio che la Vergine Maria ha meritato dopo una vita intera di rinunce, dopo aver visto morire quel figlio, e averlo alla fine stretto fra le braccia, ormai cadavere... Ora Maria siede accanto a Cristo, risplendente della Sua stessa gloria! E noi non finiremo mai di ringraziare Dio e lei, per averci dato in dono il Figlio. Questo perenne rendimento di grazie ci varrà la salvezza; allora, nessuno potrà vantare privilegi, o patire per il privilegio altrui. Tutti contempleremo il volto di Cristo, e sarà in noi una gioia che nessuno ci toglierà! Mai più! E così sia! |