Omelia (05-11-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti Come vivere questa Parola? Indubbiamente anche i grandi di allora sentivano il fascino della persona di Cristo! Questa è la volta del capo dei farisei che invita a cena Gesù. Ed ecco, Lui coglie l'occasione per rompere gli schemi di una società i cui rapporti interpersonali sono basati sul tornaconto, sul perbenismo o anche solo su ciò che è ovvio: invito te a pranzo in casa mia; è poi sicuro che tu restituirai questa mia cortesia con l'invitarmi a tua volta, così niente di quello che è mio va perduto. La parola di Gesù è "dinamitaria" ma perché, frantumando un certo modo di es-sere di pensare e di agire possa invece affermarsi, in tutta la sua luce, lo splendore della novità evangelica. E' un modo d'essere a immagine e somiglianza di Dio che è, in assoluto, gratuità di Amore. L'amore non si ven-de, non si compra, non si misura sul "do perché tu a tua volta mi dia". L'amore è libertà di dono. Ecco perché Gesù, sull'immagine del convito, parla di un criterio del tutto inusitato di invitare. Al banchetto della mia vita chi voglio Signore? Nella mia pausa contemplativa, oggi, me lo chiederò con sincerità. I miei rapporti sono "giocati" (magari con tattiche di buona educazione) sull'interesse personale: Do' per avere il contraccambio, oppure do e mi dono per la gioia di effondere quello che da Dio Amore gratuito e da Lui solo ricevo? La voce di un pastore dei nostri giorni E' "sulla sua Parola" che ci è dato di servire con amore e con gioia il nostro tempo "prendendo il largo" verso i mari aperti della storia. Carlo Maria Martini |